La geoingegneria solare, ovvero quella scienza che studia la modificazione del meteo, è messa sotto accusa dagli esperti dell'Unione Europea.

I consiglieri scientifici della Commissione Europea hanno proposto una moratoria sull’uso delle tecnologie di geoingegneria solare in tutta l’Unione Europea. Queste tecniche, pensate per riflettere la luce solare nello spazio e mitigare il riscaldamento globale, comprendono metodi come l’iniezione di aerosol nella stratosfera e la modifica delle nuvole. Tuttavia, tali soluzioni sollevano interrogativi scientifici ed etici, oltre a presentare rischi significativi per l’ambiente e la società.

 

Il rischio della geoingegneria solare secondo l’UE

Secondo il parere congiunto del Group of Chief Scientific Advisors (GCSA) e dello European Group of Ethics in Science and New Technologies (EGE), le prove sull’efficacia di queste tecnologie sono ancora insufficienti. I potenziali effetti collaterali includono cambiamenti climatici regionali, piogge acide, danni allo strato di ozono e conseguenze imprevedibili sugli ecosistemi. Intervenire su larga scala nel sistema climatico terrestre potrebbe portare a impatti differenziali su temperature e precipitazioni, causando ripercussioni globali, anche in aree lontane dai luoghi di applicazione. Un ulteriore timore riguarda la possibilità che queste tecnologie vengano utilizzate unilateralmente o persino sfruttate come strumenti di conflitto da attori non controllati.

Il rapporto sottolinea anche che la geoingegneria solare affronta solo i sintomi del cambiamento climatico, senza agire alla radice del problema, ossia le emissioni di gas serra. Particolare preoccupazione riguarda i cosiddetti “crediti di raffreddamento”, proposti da alcune startup per compensare le emissioni di carbonio. Tali crediti, acquistabili dalle aziende per migliorare il proprio bilancio ecologico, vengono considerati eticamente discutibili e rischiano di distrarre dalle necessarie riduzioni delle emissioni.

La moratoria proposta mira a evitare utilizzi non regolamentati o su larga scala, considerati troppo rischiosi vista la scarsità di dati disponibili. L’EGE invita inoltre a promuovere una governance democratica e inclusiva, scongiurando il pericolo che queste tecnologie diventino opportunità speculative per le grandi aziende o strumenti geopolitici di potere.

Il rapporto suggerisce la creazione di un trattato internazionale per regolamentare la geoingegneria solare, garantendo standard etici e giustizia intergenerazionale. L’Unione Europea, inoltre, dovrebbe monitorare i progressi scientifici ogni 5-10 anni, assicurandosi che la ricerca futura sia rigorosa, trasparente e soggetta a una governance globale condivisa.

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