Samsung ha svelato i primi dettagli del suo visore XR, attualmente conosciuto come “Project Moohan”. Questo dispositivo, ancora in fase beta, si preannuncia come una delle innovazioni più ambiziose del settore. Il suo obiettivo è infatti quello di sfidare il Vision Pro di Apple. La collaborazione tra Samsung e Google ha portato alla creazione di un prodotto destinato a cambiare il rapporto tra intelligenza artificiale e tecnologia immersiva. “Project Moohan” sarà il primo visore a utilizzare il comando vocale “Hey Gemini“. Cosa che rappresenta un cambio netto rispetto al tradizionale “Hey Google“.
Samsung: Bixby si evolve mentre l’intelligenza artificiale guida l’innovazione
Questo device si basa sul sistema operativo Android XR. Il quale è stato progettato specificamente per la realtà aumentata, mista e virtuale. Google ha reso evidente durante la sua presentazione come l’integrazione di Gemini non sia solo un aggiornamento estetico o un cambio di nome. L’assistente virtuale infatti è stato pensato per offrire un’interazione più fluida e naturale, ponendosi al centro dell’esperienza d’uso. Gemini, preinstallato su AndroidXR, diventerà quindi il motore principale della nuova generazione di dispositivi.
Ma non parliamo solo di Gemini. Samsung sta lavorando anche al rinnovamento del suo storico assistente vocale, Bixby. La nuova versione sarà lanciata a livello mondiale a gennaio 2025 con la serie Galaxy S25, dopo un primo debutto in Cina. Questo aggiornamento introduce modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM). Tutti progettati per comprendere meglio le sfumature del linguaggio umano. L’obiettivo è quello di fornire risposte più contestuali e precise, ampliando le potenzialità dell’interazione vocale.
Queste innovazioni, sia nel visore XR che nell’assistente vocale, dimostrano quindi come l’intelligenza artificiale stia diventando il cuore pulsante dei dispositivi tecnologici. Con Gemini e Android XR, Samsung e Google mirano a offrire un’esperienza in cui i comandi vocali diventano il metodo principale di controllo. Resta però da vedere come queste tecnologie si comporteranno in condizioni d’uso reali.