A New Social si propone di rivoluzionare il panorama digitale, puntando a un web sociale davvero aperto e decentralizzato. Questa organizzazione, guidata da Ryan Barrett, fondatore di Bridgy Fed, e Anuj Ahooja, esperto ingegneristico e scrittore, si impegna a garantire che le nuove piattaforme rispettino le promesse di interoperabilità e trasparenza che spesso sbandierano. L’obiettivo è creare un ecosistema in cui gli utenti possano interagire senza essere limitati dalle barriere imposte dalle piattaforme proprietarie.
A New Social, una nuova forma di social network
Il cuore della missione di A New Social è un web centrato sulle persone, non sulle piattaforme. L’idea è semplice: eliminare gli ostacoli artificiali che oggi frammentano le relazioni online. L’organizzazione punta a favorire la competizione tra social network basata sull’innovazione, non sul numero di utenti, e a incentivare l’adozione di protocolli aperti come ActivityPub e ATProto. In questo scenario ideale, i social network funzionerebbero come le caselle di posta elettronica, consentendo agli utenti di comunicare indipendentemente dalla piattaforma utilizzata.
Il primo progetto concreto di A New Social è Bridgy Fed, una piattaforma che facilita l’interoperabilità tra Bluesky e sistemi basati su ActivityPub, come Mastodon. Attraverso questa iniziativa, l’organizzazione sta collaborando con attori di rilievo, tra cui Meta, Flipboard, Mastodon e Bluesky, per garantire che le piattaforme rispettino gli impegni di federazione e decentralizzazione. Bridgy Fed rappresenta un passo importante verso un web più unificato, dove le barriere tra le piattaforme iniziano a dissolversi.
Tuttavia, la sfida di rendere sostenibile un modello decentralizzato a lungo termine rimane significativa. Ahooja sottolinea l’importanza di un approccio educativo e collaborativo, coinvolgendo attivamente le piattaforme per costruire una rete sociale realmente aperta. Nonostante le difficoltà, Barrett si dice ottimista: l’ascesa dei social media decentralizzati è un segnale positivo, che potrebbe cambiare il paradigma digitale nel tempo. In definitiva, il successo di questa visione dipenderà anche dalla consapevolezza degli utenti, che dovranno riconoscere e sostenere l’idea di un modello alternativo, più equo e aperto.