Banca Intesa e il file ‘rutto’: l’analisi di un’app troppo pesante

Le applicazioni dovrebbero semplificare la vita degli utenti, ma a volte il loro peso influisce in negativo sulle prestazioni.

Le applicazioni dovrebbero semplificare la vita degli utenti, ma a volte il loro peso influisce in negativo sulle prestazioni.

Il peso delle applicazioni sui nostri dispositivi è cresciuto enormemente nel corso degli anni, spesso senza un motivo reale. Un caso emblematico è quello dell’app iOS di una banca, che arriva a occupare quasi 700 MB, includendo persino un file mp3 chiamato “rutto”. La questione è stata sollevata da Emerge Tools, un’azienda specializzata nell’analisi e ottimizzazione delle app, che ha analizzato il caso, mettendo in evidenza sprechi e inefficienze.

 

Quando le app sono troppo pesanti

Secondo l’analisi, gran parte del peso dell’app di Banca Intesa, ben 448 MB, è dovuto ai framework dinamici, ossia librerie necessarie al funzionamento dell’app, che però potrebbero essere ridimensionate o meglio gestite. Questi framework, progettati per essere compatibili con più dispositivi, risultano più ingombranti rispetto a quelli statici e contribuiscono a rallentare l’avvio dell’app e ad aumentarne il consumo di memoria. Oltre a ciò, 72 MB sono occupati dal codice e 74 MB da immagini e documenti, che potrebbero essere ottimizzati eliminando file duplicati o riducendo la dimensione delle immagini stesse.

Un intervento di ottimizzazione, secondo gli esperti, potrebbe ridurre il peso totale dell’app di circa 140 MB. Convertire alcuni framework dinamici in statici, inoltre, potrebbe portare il peso complessivo a 350 MB, migliorando non solo le prestazioni ma anche l’esperienza utente. Tuttavia, il problema principale sembra risiedere nella tendenza a continuare ad aggiungere codice senza ottimizzare quello esistente, una pratica comune nello sviluppo delle applicazioni moderne.

Tra le sorprese dell’analisi, il file “rutto.mp3” è forse la più curiosa. Questo piccolo file, che non sembra avere alcuna funzione evidente, potrebbe essere uno scherzo dello sviluppatore. Tuttavia, in un’app già così appesantita, la sua presenza suscita più dubbi che sorrisi.

Il caso mette in evidenza un problema più ampio: il bisogno di uno sviluppo più consapevole e attento all’efficienza. App più leggere e performanti non solo migliorano l’esperienza degli utenti, ma riducono anche lo spazio occupato sui dispositivi, dimostrando che, in tecnologia come nell’architettura, “less is more”.

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