Encelado, è mistero: sulla luna di Saturno è scomparsa una macchia scura

Spazio quotidianamente è pieno di misteri e lo si vede anche questa volta. Secondo quanto riportato dagli esperti infatti sulla luna ghiacciata di Saturno denominata Encelado, sarebbe scomparsa improvvisamente una macchia scura. In realtà questa fu individuata nel 2009 da una sonda, più precisamente la Cassini. La stessa macchia dopo tre anni è scomparsa e dunque nel 2012 non era visibile.

La scoperta è stata condivisa durante un recente incontro dell’American Geophysical Union da un team della NASA, guidato dalla geologa planetaria Cynthia B. Phillips. L’anomalia è stata notata per la prima volta dalla ricercatrice Leah Sacks, che ha evidenziato come questa zona scura di circa un chilometro di diametro non fosse più visibile.

Su Encelado è scomparsa una macchia scura improvvisamente

Encelado è nota per la sua superficie ricoperta di ghiaccio, che riflette quasi tutta la luce solare. Questa caratteristica, definita albedo, rende particolarmente rara la presenza di aree scure. Gli studiosi hanno escluso cause banali, come effetti ottici o ombre prodotte dalle caratteristiche del terreno. Analisi a più lunghezze d’onda hanno mostrato che la macchia aveva una tonalità marrone rossastra, differente dalle solite sfumature blu presenti sulla luna.

Tra le possibili spiegazioni c’è quella di un cratere da impatto. Il materiale sollevato dall’oggetto potrebbe aver dato origine alla macchia, oppure potrebbe essere stato esposto uno strato di ghiaccio più scuro sottostante. Un’altra ipotesi, meno probabile ma affascinante, suggerisce un legame con l’interno della luna.

Gli scienziati stanno anche considerando l’azione dei geyser di Encelado. La luna, infatti, espelle continuamente particelle di ghiaccio nello spazio, creando spettacolari pennacchi. È possibile che questi depositi abbiano ricoperto la macchia nel tempo. Tuttavia, secondo i modelli teorici, sarebbero necessari decenni o secoli per accumulare uno strato così spesso, non pochi anni come osservato.

Un altro elemento che potrebbe aver accelerato il processo riguarda le particelle dell’anello E di Saturno, formato da minuscoli granelli di ghiaccio. Questi elementi potrebbero aver contribuito alla copertura della superficie.

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