Il progetto deve confrontarsi con alcune limitazioni. Quest’ultime sono arrivate in seguito all’incidente nucleare di Fukushima. Avvenuto nel 2011. Dopo quanto accaduto, il Giappone ha evitato il ritorno al nucleare. Ishiba però crede che sia impossibile procedere senza adoperare tale fonte. A tal proposito, il Governo prevede che suddetta energia raggiungerà almeno il 20% del proprio fabbisogno energetico totale. Ciò entro il 2040. Tale scenario sarà accompagnato da una crescita considerevole delle energie rinnovabili.
Al momento, le rinnovabili costituiscono il 23% del complesso energetico. in Giappone Una percentuale che il governo intende più che raddoppiare
nei prossimi 15 anni. Ciò comporta investimenti senza precedenti in tecnologie solari, eoliche e idroelettriche. Inoltre, è importante sottolinear che il Giappone, per la sua conformazione, deve affrontare particolari sfide logistiche. Soluzioni innovative come turbine eoliche offshore in acque profonde e pannelli solari galleggianti stanno diventando parte integrante della strategia energetica.Nonostante l’ottimismo, la transizione energetica del Giappone non è priva di sfide. La pressione delle lobby dell’Oil&Gas si farà sentire. Mentre le infrastrutture necessarie richiedono anni per essere completate. Eppure, Ishiba e il suo esecutivo sembrano determinati a superare ogni ostacolo. Spinti dalla consapevolezza che il futuro del Paese e del pianeta dipende da un cambio di rotta deciso. Suddetto piano segna un punto di svolta per il Giappone. Dimostra che, con una visione chiara e il giusto impegno, anche le economie altamente dipendenti da fonti fossili possono tracciare un cammino verso un futuro sostenibile e neutrale.