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SIC: nuovo andamento per la pubblicità

Il settore delle comunicazioni in Italia ha raggiunto un punto di svolta importante. Il Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC) riguarda TV, radio, stampa, social e pubblicità. Quest’ultimo ha generato un valore complessivo di 19,4miliardi di euro. Ovvero l’equivalente all’1% del PIL a livello nazionale. Al centro di tale metamorfosi si colloca il sorpasso della pubblicità online rispetto ai media tradizionali. Simbolo di un cambiamento irreversibile nelle abitudini di consumo e nei flussi di investimento.

SIC: nuovi dettagli emersi sul settore della comunicazione

La pubblicità online, con una crescita del 55% rispetto ai due anni precedenti, ha generato ricavi per 6,3 miliardi di euro. Raggiungendo così il 32,6% complessivo per il SIC. Tale balzo in avanti è trainato dall’attrattiva delle piattaforme digitali. Quest’ultime offrono strumenti sofisticati. Utilizzati per il targeting degli utenti. Fattore che rende gli annunci più efficaci e mirati.

Per i media tradizionali, la RAI si conferma il principale operatore del SIC. Ciò grazie al canone radiotelevisivo e a una significativa quota di raccolta pubblicitaria. Il colosso Google

segue a breve distanza, consolidando il suo ruolo di leader nel digitale. Con una quota pari all’11,3% sul mercato complessivo.

Tale nuovo scenario pone sfide significative. Da un lato, la concentrazione di potere nelle mani di pochi operatori digitali rischia di compromettere il pluralismo informativo. Dall’altro, le normative attuali, concepite per i media tradizionali, devono evolvere per garantire un mercato equo. Solo in tal modo sarà possibile garantire che i giganti del web rispettino standard comparabili a quelli richiesti agli operatori classici.

Il settore delle comunicazioni in Italia, e nello specifico il SIC, non è mai stato così dinamico e complesso. I cambiamenti in atto richiedono una visione strategica che sappia bilanciare innovazione tecnologica, tutela della concorrenza e salvaguardia del pluralismo informativo. Solo in questo modo sarà possibile garantire un sistema equo e sostenibile nel lungo periodo.

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Pubblicato da
Margareth Galletta