Siete rimasti alle vecchie lancette? Allora forse dovrete aggiornarvi: sta per arrivare, infatti, l'innovativa era degli orologi nucleari.

Nei laboratori americani si sta compiendo una piccola rivoluzione nel campo della misurazione del tempo, grazie a un’innovativa scoperta che potrebbe portare gli orologi nucleari fuori dai laboratori e, un giorno, forse anche al polso delle persone. Un team di ricercatori delle Università del Colorado Boulder e della California a Los Angeles ha infatti sviluppato una tecnica che rende questi dispositivi più accessibili e soprattutto più sicuri. Gli orologi nucleari promettono una precisione senza precedenti, superando di gran lunga gli attuali orologi atomici. Mentre questi ultimi si basano sulle transizioni energetiche degli elettroni, i nuovi orologi sfruttano invece le transizioni che avvengono all’interno del nucleo atomico, rendendoli meno sensibili alle interferenze esterne e garantendo stabilità e affidabilità a livelli mai raggiunti prima.

 

Il futuro degli orologi nucleari

Il principale ostacolo tecnologico era rappresentato dall’uso del torio-229, un elemento radioattivo raro, costoso e difficile da gestire. La svolta è arrivata grazie all’impiego di sottilissimi film di tetrafluoruro di torio (ThF4), che hanno permesso di ridurre la radioattività di mille volte rispetto ai metodi precedenti. Il processo alla base di questa innovazione è chiamato deposizione fisica da vapore (PVD), una tecnica che consente di vaporizzare il tetrafluoruro di torio in una camera a vuoto, condensandolo poi su un substrato trasparente ai raggi ultravioletti. Questo procedimento ha permesso di ottenere film spessi appena 100 nanometri, utilizzando quantità di torio estremamente ridotte, nell’ordine dei microgrammi.

Un altro traguardo significativo è stato il superamento delle difficoltà legate alle transizioni energetiche all’interno dei sottili strati di torio. Grazie all’impiego di una sorgente laser a banda larga, i ricercatori sono riusciti a eccitare il materiale con estrema precisione, garantendo una stabilità senza precedenti nelle misurazioni.

L’applicazione di questa tecnologia non si limita alla creazione di orologi ultramoderni; le implicazioni potrebbero estendersi a settori chiave come la navigazione avanzata, le telecomunicazioni e l’informatica quantistica. Questi nuovi dispositivi potrebbero, infatti, offrire una piattaforma stabile per lo sviluppo di sistemi di comunicazione più sicuri e potenti, oltre a rivoluzionare la sincronizzazione globale delle reti.

Questa scoperta non solo segna un progresso nella scienza degli orologi nucleari, ma apre anche la strada a nuove possibilità che, fino a pochi anni fa, sembravano appartenere al mondo della fantascienza. Il futuro della misurazione del tempo potrebbe davvero essere a portata di polso.

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