Trascorriamo la maggior parte delle nostre giornate in spazi chiusi, che siano uffici, scuole, ospedali o semplicemente le nostre case. Eppure, spesso ignoriamo un problema cruciale: la qualità dell’aria che respiriamo al loro interno. È proprio per affrontare questa sfida che nasce OASIS (Optimizing Air Safety for Indoor Spaces), un progetto innovativo sviluppato grazie alla collaborazione tra Concept Reply, Healthy Reply, ENEA e Cefriel, con il supporto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’obiettivo è chiaro: monitorare e migliorare l’aria degli ambienti chiusi utilizzando tecnologie avanzate, in grado non solo di rilevare agenti inquinanti, ma anche di prevederne gli effetti sulla nostra salute.
Il sistema OASIS si basa su un approccio che mescola ricerca scientifica e soluzioni tecnologiche. Al centro di tutto c’è un modulo cellulare innovativo, in cui cellule bronchiali umane vengono esposte all’aria in un ambiente controllato che simula le condizioni dei nostri polmoni. A questo si aggiungono sensori ambientali che raccolgono dati in tempo reale, monitorando la presenza di polveri sottili, agenti chimici e altri inquinanti invisibili a occhio nudo. Tutte queste informazioni vengono poi elaborate da algoritmi di intelligenza artificiale, che analizzano i dati, individuano potenziali rischi e permettono di intervenire tempestivamente per migliorare la qualità dell’aria.
Ma OASIS non si limita alla semplice rilevazione degli agenti inquinanti. Grazie alla tecnologia del
biotagging, che sfrutta tracce di DNA per seguire i movimenti di particelle e aerosol negli spazi chiusi, è possibile tracciare con precisione come si spostano gli agenti contaminanti all’interno di una stanza. Questo strumento permette di ottimizzare i sistemi di ventilazione, prevenendo accumuli pericolosi e garantendo un ricambio d’aria efficiente.Le possibili applicazioni di questa tecnologia sono numerose. Negli ospedali, ad esempio, un sistema come OASIS può aiutare a ridurre il rischio di infezioni ospedaliere monitorando costantemente l’aria nelle sale operatorie o nei reparti più delicati. Nelle scuole e negli uffici, invece, può contribuire a creare ambienti più sani, migliorando la concentrazione e riducendo il rischio di malattie respiratorie.
L’impatto di un progetto come questo va oltre la semplice salute pubblica. L’ottimizzazione dei sistemi di aerazione può portare anche a un uso più efficiente delle risorse energetiche, con un notevole risparmio economico nel lungo periodo.
In sintesi, OASIS rappresenta una risposta concreta a un problema spesso sottovalutato ma che ci riguarda tutti da vicino. Grazie alla combinazione di tecnologie avanzate e ricerca scientifica, questo progetto non solo promette di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, ma anche di cambiare il modo in cui pensiamo agli spazi chiusi e alla loro gestione.