Da settimane, il cielo sopra l’area metropolitana di New York è al centro di un mistero che ha spinto la Federal Aviation Administration (FAA) a prendere provvedimenti drastici. L’ente federale ha imposto un divieto temporaneo di volo per i droni in ben 22 località del New Jersey, tra cui città chiave come Jersey City, Elizabeth e Camden. Questa misura, che resterà in vigore fino al 17 gennaio 2025, è arrivata dopo un’ondata di segnalazioni di avvistamenti di droni non identificati che hanno allarmato sia i residenti che le autorità competenti.
Le restrizioni coprono un’area piuttosto vasta e vietano ai droni di volare entro un miglio nautico dal suolo fino a un’altezza di 400 piedi nelle zone indicate. A rendere il quadro ancora più teso è stato l’avviso ufficiale della FAA, che ha chiarito la possibilità di usare “forza letale” contro i droni che rappresentano una minaccia diretta alla sicurezza pubblica. Inoltre, chiunque venisse sorpreso a far volare droni non autorizzati potrebbe essere fermato e interrogato dalle autorità.
Il fenomeno non è nuovo. Già a novembre erano state adottate restrizioni più limitate nella contea di Morris e nelle aree intorno al Trump National Golf Club di Bedminster. Ma il nuovo divieto estende il controllo a un territorio ben più ampio, coinvolgendo anche aree densamente popolate come Bayonne e Harrison.
Nonostante queste misure straordinarie, le autorità ammettono di non avere ancora risposte definitive. In una dichiarazione congiunta, FAA, FBI, Dipartimento per la Sicurezza Interna e Dipartimento della Difesa hanno affermato che, al momento, i droni non sembrano rappresentare una minaccia diretta alla sicurezza nazionale. Molti degli avvistamenti, infatti, potrebbero essere riconducibili a droni commerciali regolarmente autorizzati, dispositivi hobbistici, elicotteri o persino fenomeni naturali, come stelle particolarmente luminose.
Nonostante queste rassicurazioni, il mistero persiste. La mancanza di chiarezza ha spinto diversi legislatori a chiedere indagini più approfondite e un sistema più efficace per monitorare e tracciare l’attività dei droni. Al centro del dibattito c’è la necessità di bilanciare lo sviluppo tecnologico con la sicurezza pubblica, garantendo al contempo che lo spazio aereo non diventi un terreno incontrollato.
Nel frattempo, la vicenda ha scatenato una vera e propria ondata di teorie del complotto sui social media. Gli abitanti dell’area metropolitana di New York continuano a scrutare il cielo con apprensione, mentre cresce la consapevolezza che la gestione dello spazio aereo urbano sarà una delle grandi sfide tecnologiche e regolamentari dei prossimi anni.