L’indagine si è focalizzata su due programmi specifici. I “Programmi Preferiti” e “Preferiti Plus”, che offrivano maggiore visibilità agli hotel disposti a garantire prezzi uguali o inferiori rispetto ad altre piattaforme. Allo stesso tempo, il meccanismo del Booking Sponsored Benefit (BSB) permetteva di applicare sconti automatici sui prezzi degli hotel. Ciò nel caso fossero risultati più bassi altrove. Tali strumenti, pur apparentemente vantaggiosi per i consumatori, potevano esercitare una pressione importante sulle strutture ricettive. Tale processo, infatti, le scoraggiava dal differenziare i prezzi
sulla base dei diversi canali. Rafforzando, così, ulteriormente il predominio di Booking.Nonostante l’azienda non sia stata ritenuta colpevole di abuso di posizione dominante, ha riconosciuto la necessità di apportare cambiamenti. Ciò per rispondere alle preoccupazioni del Garante. Booking si è impegnata a modificare i propri programmi in modo da non vincolare le strutture alberghiere a politiche tariffarie specifiche e a non considerare più i prezzi esterni per l’applicazione degli sconti automatici. Ha inoltre promesso maggiore trasparenza.
A garanzia di un’attuazione corretta, Booking ha accettato di nominare un fiduciario indipendente incaricato di monitorare il rispetto degli impegni, che saranno validi per un periodo di dieci anni. Tale arco temporale riflette la volontà di instaurare un equilibrio stabile tra l’azienda, le strutture ricettive e i consumatori. L’intervento dell’AGCM rappresenta un passo importante verso una gestione più equa del mercato digitale.