Il rapporto mensile di Terna sui consumi energetici italiani mostrano un novembre 2024 caratterizzato da una sostanziale stabilità. La richiesta di energia è di 25,1 miliardi di kWh. In aumento (+0,2%) rispetto all’anno scorso. Il dato annuale da gennaio a novembre evidenzia una crescita complessiva del 2,1%. Segno di un fabbisogno energetico in espansione rispetto al 2023.
Consumi elettrici: dati emersi sull’ultimo anno
A tal proposito è stato utilizzato l’indice IMCEI. Quest’ultimo analizza i consumi delle imprese energivore. Lo scorso mese, l’indice ha riportato una flessione. Quest’ultima è pari al 5,8%. Nonostante tale contrazione, alcuni settori industriali hanno mostrato resilienza. Cemento, ceramiche e alimentari si distinguono con consumi in aumento. Mentre chimica, siderurgia e trasporti hanno subito rallentamenti.
L’indice IMSER, relativo ai consumi elettrici del settore dei servizi a settembre 2024, ha segnato un calo dell’1,7% rispetto al mese precedente. Ciò pur mantenendo un saldo positivo (+4,2%) nei primi nove mesi dell’anno. Tra i settori in controtendenza spiccano attività professionali e amministrazione pubblica, con consumi in aumento.
La maggioranza della domanda energetica di novembre (84,9%) è stata compensata dalla produzione avvenuta a livello nazionale. Mentre il rimanente 15,1% è stato completato con diverse importazioni. Quest’ultime hanno registrato una diminuzione pari al 16,6% rispetto al 2023. La produzione termica ha visto un incremento notevole (+23,2%). Mentre le fonti rinnovabili coprono una quota del 33,9% della domanda. Dato in calo rispetto al 40,8% dello scorso anno. È importante sottolineare che, su base annuale, il contributo delle rinnovabili è cresciuto con il 42% del fabbisogno. Anche i sistemi di accumulo presentano un aumento importante. Ciò con un incremento di 1.882 MW di potenza nominale da inizio anno.
I dati presentati evidenziano un sistema energetico in evoluzione. Quest’ultimo è caratterizzato da un’espansione delle rinnovabili e dall’aumento della capacità di accumulo. Eppure, i valori in calo, insieme alla flessione nei consumi industriali, sottolinea la necessità di strategie mirate. Solo quest’ultime possono garantire sostenibilità e resilienza al settore energetico italiano.