Qualcomm

Il processo tra ARM e Qualcomm continua ad attirare l’attenzione del settore tecnologico. Sono state infatti messe in luce questioni chiave sul futuro delle licenze e sul controllo dell’innovazione nei semiconduttori. Cristiano Amon, CEO di Qualcomm, ha preso posizione in aula. Egli ha spiegato come l’acquisizione di Nuvia sia stata una mossa strategica necessaria per competere con Apple. Non si è trattata quindi di una decisione economica, ma piuttosto tecnologica. Soprattutto considerato il ritardo di ARM rispetto alla concorrenza. L’obiettivo principale era quindi ottenere l’expertise di Gerard Williams, ex progettista dei chip Apple e fondatore di Nuvia. In modo colmare il divario di capacità che separa Qualcomm dagli altri giganti del settore.

Le accuse di ARM e le risposte di Qualcomm

Secondo Amon, ARM non era in grado di offrire un prodotto competitivo per il mercato dei computer, dove Qualcomm punta a espandersi. I design Cortex, utilizzati in passato, presentavano livelli di prestazione del 20-25% rispetto ai processori Apple. Un dato che ha quindi spinto l’azienda ad adottare una strategia più autonoma. L’acquisizione di Nuvia, secondo il CEO, potrebbe anche generare un risparmio annuo di 1,4 miliardi di dollari sui pagamenti di licenze ad ARM. Ad ogni modo, queste argomentazioni economiche sarebbero state usate solo per ottenere l’approvazione del consiglio di amministrazione. La vera motivazione, come detto, era appunto ridurre il ritardo tecnologico.

Gli avvocati di ARM hanno cercato di dimostrare che i chip sviluppati da Nuvia derivano direttamente dalla tecnologia ARM. Ma le prove presentate non hanno convinto completamente. Il professor Murali Annavaram, chiamato a testimoniare dalla difesa, ha dichiarato che le somiglianze tra il codice sorgente dei due sistemi sono minime. In più riguardano principalmente commenti copiati dai manuali, non il codice effettivo. Qualcomm ha anche “smontato” la metafora usata da ARM, che paragona i propri design alla tastiera di un pianoforte. Sostenendo che chi progetta una tastiera non può rivendicare la proprietà di ogni strumento musicale che la utilizza.

Con una decisione attesa nelle prossime ore, il processo potrebbe ridefinire il mercato dei semiconduttori. Oltre che porre fine al dominio delle licenze ARM e aprendo la strada a nuovi modelli di sviluppo.

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