Le immagini del prototipo del Samsung Galaxy S25+, pubblicate online prima del lancio ufficiale, sono costate caro all’autore del leak: Samsung ha identificato il responsabile e lo ha licenziato. Il motivo? Il dipendente ha dimenticato di nascondere il numero di serie dello smartphone, un dettaglio cruciale che ha permesso all’azienda di rintracciarlo rapidamente.
L’errore fatale: il numero di serie visibile
Le immagini diffuse mostravano chiaramente il codice seriale “CE092439139P4DF34E7ECE092” del dispositivo. Questo dettaglio ha reso facile per Samsung identificare chi fosse in possesso del prototipo e attribuire la responsabilità della fuga di informazioni. Nonostante i tentativi del dipendente di chiedere agli utenti cinesi di rimuovere le foto dal web, il danno era ormai fatto. Come ricorda un utente su X, “internet non dimentica mai”.
Una violazione frequente nel settore tecnologico
Il caso non è isolato nel mondo dell’industria tecnologica. Sono numerose le fughe di notizie che coinvolgono dipendenti o collaboratori, spesso in violazione degli accordi di riservatezza stipulati con le aziende. Un episodio simile ha riguardato Apple lo scorso marzo, quando l’ex dipendente Andrew Aude è stato accusato di aver divulgato informazioni sullo sviluppo del Vision Pro. In quel caso, Apple ha citato in giudizio il responsabile, trovando migliaia di messaggi inviati a giornalisti. Anche allora, il licenziamento è stato seguito da richieste legali per un risarcimento.
L’attesa per il Galaxy S25
Samsung, nonostante l’incidente, si prepara a presentare ufficialmente la gamma Galaxy S25 all’evento Unpacked, programmato per il 22 gennaio 2025, secondo le ultime indiscrezioni. La serie comprenderà quattro modelli: base, Plus, Ultra e Slim. Questa nuova linea di smartphone sarà centrale per il futuro del brand, e l’azienda punta a mantenere il massimo riserbo fino alla presentazione.
Il caso del Galaxy S25+ sottolinea ancora una volta l’importanza della riservatezza nel settore tecnologico. Fughe di notizie come questa possono compromettere le strategie di lancio e mettere a rischio i rapporti con i partner commerciali. Samsung ha reagito con fermezza per lanciare un messaggio chiaro: violare gli accordi di riservatezza non sarà tollerato.