Google TVL’evoluzione delle piattaforme di streaming ha puntato sempre di più a migliorare l’interazione e l’esperienza dell’utente. Eppure, sembra che alcune aziende si siano fatte attrarre dai profitti pubblicitari. A tal proposito, Google TV ne è un esempio lampante. In particolare, si fa riferimento alla sua recente decisione di introdurre pubblicità invasive anche nella sezione “Continua a guardare”.

Google TV: ci sono troppi spot pubblicitari?

La sezione “Continua a guardare” è stata progettata per facilitare l’accesso ai contenuti che si stavano già seguendo. Ora, invece, si sta trasformando in un vero e proprio cartellone digitale. Invece di mostrare solo i titoli in sospeso, ci sono anche enormi banner pubblicitari. Quest’ultimi includono link a video, codici QR e collegamenti ad altre piattaforme. Elementi che monopolizzano l’attenzione degli utenti.

La strategia è chiara: trasformare ogni angolo dell’interfaccia in una vetrina per inserzionisti. Ma a quale costo? Secondo molti, con tale impostazione, l’esperienza utente viene compromessa in modo significativo. La sezione “Continua a guardare” era una delle funzioni più apprezzate per la sua semplicità e utilità. Ora, invece, diventa un ostacolo.

Nonostante la pubblicità non sia ancora visibile su tutti i dispositivi e sembri in fase di test, il segnale è chiaro. Google TV si indirizza verso un piano di monetizzazione che risulta sempre più aggressivo. E anche se esistono opzioni come la modalità “solo app”, che limita i contenuti sponsorizzati, tali alternative non sono prive di compromessi. Come, ad esempio, la riduzione di altre funzionalità utili.

Tale tendenza solleva interrogativi sulla direzione del mercato dello streaming. È giusto che una piattaforma a pagamento spinga così tanto sulla pubblicità? Gli utenti, abituati a un ambiente più fluido e intuitivo, potrebbero non prendere di buon grado tale impostazione. E per questo motivo potrebbero iniziare a considerare alternative meno invasive. Per ora, la situazione rimane incerta. Non resta che attendere per scoprire i futuri risvolti legati a tale strategia pubblicitaria.

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