In Nuova Zelanda, la compagnia telefonica One NZ ha segnato un importante traguardo tecnologico lanciando il primo servizio nazionale di messaggistica satellitare in collaborazione con Starlink, il sistema di satelliti sviluppato da SpaceX. Si tratta di una tecnologia rivoluzionaria che promette di ridurre sensibilmente il problema delle zone rurali e delle aree remote prive di copertura cellulare tradizionale, un problema particolarmente rilevante in un territorio come quello neozelandese, dove ampie porzioni di territorio rimangono isolate dalle reti convenzionali.
Questo nuovo servizio, denominato direct-to-cell, rappresenta una pietra miliare nel settore delle telecomunicazioni. Mentre altri operatori internazionali, come T-Mobile negli Stati Uniti, si trovano ancora nella fase beta di sviluppo di tecnologie analoghe, One NZ è riuscita ad anticipare i tempi, affermandosi come pioniera a livello globale nell’offerta di connettività satellitare diretta per la messaggistica.
Tuttavia, nonostante l’innovazione tecnologica rappresenti un passo avanti significativo, il servizio presenta ancora alcune limitazioni che ne frenano, almeno per ora, la piena funzionalità. Uno dei principali ostacoli riguarda i tempi di trasmissione dei messaggi, con una latenza media stimata intorno ai tre minuti, che in alcuni casi può superare anche i dieci minuti. Questa caratteristica rende il servizio utile per situazioni di emergenza o comunicazioni non urgenti, ma ancora inadatto per un utilizzo quotidiano o per conversazioni in tempo reale. Proprio per questo motivo,
One NZ consiglia ai viaggiatori in zone particolarmente isolate di continuare a utilizzare dispositivi di localizzazione personale di emergenza.Un altro limite riguarda la compatibilità con i dispositivi mobili. Attualmente, solo pochi smartphone supportano questa nuova tecnologia, tra cui alcuni modelli di fascia alta Samsung e OPPO. Tuttavia, la compagnia ha già annunciato l’intenzione di ampliare la lista dei dispositivi compatibili nel corso del 2025, periodo in cui si prevede anche l’introduzione di nuove funzionalità come chiamate vocali e connessione dati tramite satellite.
Dal punto di vista commerciale, il servizio è stato incluso gratuitamente nei piani mensili già esistenti di One NZ, una mossa strategica volta a promuovere rapidamente l’adozione di questa tecnologia tra i clienti attuali. Restano però ancora da definire eventuali costi per nuovi abbonati o per chi dispone di contratti diversi.
Questo lancio rappresenta solo l’inizio di un processo di espansione più ampio, in cui Starlink ha già stretto accordi con altri paesi come Giappone, Perù, Svizzera e Cile. Al momento, però, non vi sono ancora notizie su un possibile arrivo del servizio in Italia. Quel che è certo è che la tecnologia direct-to-cell rappresenta uno dei passi più concreti verso una copertura globale delle telecomunicazioni, capace di abbattere barriere geografiche che sembravano insormontabili.