Steve Wozniak, con la sua nuova startup Privateer, lavora per rendere lo spazio più sicuro monitorando i detriti spaziali.

Steve Wozniak, cofondatore di Apple, continua a incarnare lo spirito pionieristico che lo ha reso un’icona della rivoluzione tecnologica. Oggi, però, il suo sguardo non è più rivolto ai computer, ma allo spazio. Durante un evento esclusivo presso la manifattura di Omega a Bienne, in Svizzera, Wozniak ha raccontato la sua nuova missione con Privateer, una startup fondata insieme ad Alex Fielding e all’esperto di astrodinamica Moriba Jah. L’obiettivo è chiaro: rendere lo spazio un luogo più sicuro e accessibile, democratizzando i dati sulla sicurezza orbitale.

 

La nuova missione salva spazio di Steve Wozniak

L’urgenza della questione non è più ignorabile. Attualmente ci sono oltre 27.000 oggetti in orbita intorno alla Terra, la maggior parte dei quali sono satelliti inattivi o detriti spaziali. La situazione rischia di peggiorare ulteriormente con l’impennata dei lanci previsti nei prossimi cinque anni, grazie alla riduzione dei costi di accesso allo spazio. Ma questa democratizzazione dell’orbita terrestre pone un interrogativo fondamentale: quanti operatori saranno davvero responsabili nella gestione delle proprie attività spaziali?

Privateer ha sviluppato Wayfinder, una piattaforma gratuita che traccia in tempo reale la posizione di satelliti e detriti, fornendo dati accessibili a tutti. Questa iniziativa rappresenta un’alternativa etica e aperta a un settore che spesso impone costi proibitivi per garantire la sicurezza delle orbite. L’urgenza è reale: anche un detrito di un centimetro può causare danni catastrofici, come dimostrato dall’incidente del satellite russo Cosmos 1408 nel 2021, che ha costretto gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale a rifugiarsi nelle capsule di emergenza.

Ma la visione di Privateer non si ferma al monitoraggio dei detriti. L’azienda sta sviluppando strumenti per osservare fenomeni terrestri dall’alto, come i cambiamenti climatici, l’erosione costiera e le catene di approvvigionamento globali. Tuttavia, c’è una linea etica che Wozniak non intende superare: il tracciamento delle persone. La tecnologia, per lui, deve essere uno strumento di supporto, non di controllo.

La recente partnership con Omega, il leggendario marchio di orologi indossati dagli astronauti sulla Luna, va oltre una semplice sponsorizzazione. Condividendo un’attenzione quasi ossessiva per i dettagli e l’affidabilità, le due realtà puntano a creare soluzioni precise e innovative.

Come agli inizi di Apple, anche stavolta Wozniak ammette di non sapere esattamente da dove arriveranno i ricavi. Ma ciò che conta per lui è l’impatto positivo che questa iniziativa potrà avere. Se il personal computer ha rivoluzionato la nostra relazione con la tecnologia, Privateer punta a cambiare il nostro rapporto con lo spazio, prima che sia troppo tardi.

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