L’elemento chiave della tecnologia è il PEDOT:PSS. Un polimero organico conduttivo che risponde a variazioni di potenziale elettrico. Per farlo viene modificato il modo in cui diffonde la luce. Ciò consente di tradurre i cambiamenti elettrici in segnali ottici osservabili al microscopio. Le antenne OCEAN, con una risoluzione spaziale di soli 5 micrometri, possono monitorare simultaneamente migliaia di punti diversi. Offrendo una finestra dettagliata sull’attività elettrica cellulare. La loro sensibilità, capace di rilevare variazioni di potenziale fino a 2,5 millivolt, le rende ideali per studiare le cellule nervose
e cardiache. Dove i segnali elettrici sono cruciali.Uno degli aspetti più rivoluzionari di tale tecnologia è la sua stabilità. Le antenne mantengono prestazioni elevate per oltre 10 ore di utilizzo continuo. Superando i limiti delle tecniche fluorescenti tradizionali, che spesso degradano dopo pochi minuti. Ciò rende particolarmente adatte per studi prolungati e approfonditi.
È importante anche il processo di fabbricazione unisce precisione ingegneristica e chimica avanzata. Su un substrato di vetro, minuscoli fori vengono creati tramite un fascio ionico focalizzato, e il polimero cresce in una caratteristica forma a fungo grazie a un processo elettrochimico. Le antenne risultanti, larghe appena 1 micrometro, sono così sensibili da percepire segnali più deboli di quelli tipici della comunicazione neuronale.
Il potenziale di applicazione di OCEAN è vasto. Dallo studio delle malattie cardiache al monitoraggio dell’attività cerebrale, dalla ricerca sul cancro allo sviluppo di nuovi farmaci, queste antenne aprono nuovi orizzonti nella biomedicina. I ricercatori stanno già esplorando miglioramenti, come l’integrazione con dispositivi nanofotonici e la possibilità di penetrare nelle membrane cellulari per misurazioni ancora più precise.