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Nuovo Pianeta alieno: ecco come è stato scoperto

Di recente è emerso un nuovo interessante fenomeno nello Spazio. Nello specifico, gli astronomi hanno scovato un pianeta gigante. Quest’ultimo presenta una coda simile a quella di una cometa. Una rarità nell’universo conosciuto. Il protagonista di tale fenomeno è WASP-69b, un “gioviano caldo”. Si trova a 163 anni luce dal Pianeta Terra. Suddetto pianeta orbita così vicino alla sua stella madre che la sua atmosfera viene costantemente bombardata da intense radiazioni. Provocando un processo di evaporazione che genera una coda brillante di gas, simile a quella nelle comete.

Nuovo Pianeta scovato dagli astronomi

Gli scienziati hanno usato le avanzate capacità dell’Osservatorio Keck alle Hawaii. In tal modo hanno scovato tale straordinaria coda. Quest’ultima si estende nello spazio per una distanza di almeno 580.000 chilometri.

Il punto di partenza è il vento stellare. Si tratta di un insieme di particelle cariche. Quest’ultimo è emesso dalla stella. Rappresenta il motore di tale fenomeno. Colpisce l’atmosfera del pianeta con una tale intensità da strappare via atomi di idrogeno

ed elio. Quest’ultimi si diffondono nello spazio formando il caratteristico strascico. Anche se la perdita è impressionante il pianeta è talmente massiccio che tale erosione non rappresenta una minaccia alla sua sopravvivenza. Il pianeta, infatti, presenta una massa di 90 volte quella terrestre.

La scoperta di WASP-69b e della sua coda apre nuove strade. Quest’ultime possono aiutare a comprendere meglio i gioviani caldi. Una classe di esopianeti che si distinguono per dimensioni simili a quelle di Giove. Ciò con orbite ravvicinate alle loro stelle. Tali pianeti sono facili da scovare grazie alla loro luminosità e vicinanza alle stelle ospiti. Rappresentano una punto importante per svelare i meccanismi che regolano la formazione dei pianeti. WASP-69b, con la sua coda scintillante, non è solo uno spettacolo per gli occhi. Rappresenta anche un enigma scientifico che ispira domande fondamentali sulla reale natura dei pianeti extrasolari.

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Pubblicato da
Margareth Galletta