La partnership tra le due aziende è risultata fruttuosa per entrambe. Microsoft ha ottenuto accesso esclusivo a tecnologie all’avanguardia. Quest’ultime hanno rafforzato la sua posizione nel settore dell’AI. Mentre OpenAI ha usufruito del supporto economico e delle infrastrutture di Microsoft. Eppure, l’accordo firmato tra le due aziende prevede che una volta raggiunta l’AGI secondo tale particolare definizione, Microsoft perderà l’accesso alle tecnologie di OpenAI. Ciò crea uno scenario interessante e potenzialmente complesso. Da un lato, Microsoft ha tutto l’interesse a ritardare il raggiungimento di tale traguardo. Mentre dall’altro OpenAI è incentivata a perfezionare i propri sistemi per avvicinarsi all’obiettivo.
L’introduzione del modello o3 di OpenAI ha alimentato speculazioni sul possibile avvicinamento all’AGI. Il modello, però, per i suoi elevati costi computazionali lo rendono poco adatto a soddisfare la definizione in questione. Nel mentre, il settore dell’intelligenza artificiale continua a evolversi in modo rapido. Altre aziende stanno emergendo come concorrenti rilevanti. Offrendo a Microsoft alternative nel caso in cui OpenAI dichiarasse di aver raggiunto l’AGI.
La vera sfida, però, potrebbe non essere solo tecnologica o economica, ma etica e sociale. Che impatto avrà un sistema AI così potente sull’economia globale, sulla forza lavoro e sulla sicurezza? Ogni innovazione verso l’AGI farà evolvere nuovi interrogativi e sfide. Il futuro di tale tecnologia sarà definito non solo da chi la svilupperà, ma anche da come sarà integrata e regolamentata.