OpenAI torna nella robotica umanoide con investimenti in startup e collaborazioni per sviluppare robot avanzati e chip AI personalizzati.

OpenAI sta progettando un ambizioso ritorno nel campo della robotica umanoide, un settore che aveva abbandonato nel 2021 con la chiusura della sua divisione dedicata. Secondo diverse fonti, l’azienda guidata da Sam Altman sta valutando la creazione di una propria linea di robot, facendo un passo importante in un momento in cui il mercato della robotica umanoide è in forte crescita. Si prevede che il valore del settore raggiunga i 66 miliardi di dollari entro il 2032, e OpenAI potrebbe essere pronta a giocare un ruolo da protagonista in questa nuova fase.

 

Il ritorno di OpenAI nella robotica umanoide

Il ritorno dell’azienda alla robotica non è sorprendente, considerando i successi precedenti. Prima della chiusura della divisione robotica, OpenAI aveva fatto progressi significativi, tra cui l’addestramento di un braccio robotico per risolvere il cubo di Rubik e lo sviluppo di Roboschool, una piattaforma di simulazione per l’addestramento di IA applicate alla robotica.

Inoltre, OpenAI ha recentemente investito in startup come Figure AI e 1X, impegnate nello sviluppo di robot umanoidi avanzati. Figure AI, ad esempio, ha creato il robot umanoide Figure 02, in grado di elaborare comandi vocali in ambienti industriali, sfruttando modelli di IA sviluppati proprio con il supporto di OpenAI. Parallelamente, l’investimento in 1X ha portato alla realizzazione di EVE, un robot su ruote in grado di raggiungere velocità di 15,7 km/h, che utilizza un approccio innovativo chiamato Embodied Learning, che integra l’intelligenza artificiale con l’interazione fisica diretta con l’ambiente.

Inoltre, OpenAI sta collaborando con Broadcom e Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. per sviluppare chip AI personalizzati, che potrebbero migliorare le prestazioni dei futuri robot umanoidi. Tuttavia, nonostante l’entusiasmo per questi progetti, fonti interne suggeriscono che la creazione di robot umanoidi rimane, al momento, un’area secondaria rispetto al core business di OpenAI: lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale avanzata.

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