Il video specifico sia stato prontamente rimosso e non risulta più reperibile. Eppure, il clamore scatenato ha portato molti utenti a indagare ulteriormente. In tal modo sono stati scoperti altri contenuti simili. Sono emersi account che non solo caricavano audio espliciti, ma avevano iniziato a condividere anche video pornografici. Il tutto eludendo i sistemi di controllo di Spotify.
La risposta della piattaforma è subito arrivata. I contenuti segnalati sono stati rimossi. Inoltre, un portavoce dell’azienda ha ribadito l’impegno di Spotify nel garantire un’esperienza sicura. L’incidente mette, però, in evidenza falle significative
nei sistemi di moderazione e rilevamento dei contenuti. Spotify utilizza un mix di algoritmi avanzati e moderazione umana. Sembra però che le misure adottate non bastano per prevenire episodi simili.La problematica è aggravata dalla natura del pubblico della piattaforma. Quest’ultima, infatti, include utenti di tutte le età, compresi minori. Ciò rende ancora più urgente una revisione completa delle strategie di moderazione. Non è la prima volta che emergono critiche simili. Già in passato erano stati segnalati episodi di questo tipo su Spotify. Come audio erotici e immagini di nudo in playlist create dagli utenti. Tali episodi rappresentano un campanello d’allarme per Spotify. La piattaforma deve rispondere ad una doppia sfida. La prima riguarda mantenere alta la fiducia degli utenti. La seconda è garantire che la piattaforma rimanga un ambiente sicuro e adeguato a ogni tipo di pubblico.