Il mercato delle auto elettriche in Cina sta crescendo ad un ritmo serrato, correndo verso vette sempre più alte. Dalle stime pare che quest’anno, addirittura, le vendite delle elettriche andranno a superare quelle tradizionali. Le auto a combustione interna per la prima volta potrebbero trovarsi in difficoltà. Precisamente sembra che le vendite delle auto elettriche aumenteranno del 20%. Con questi numeri raggiungerebbero ben 12 milioni di vetture immatricolate, il doppio se consideriamo le vendite di circa due anni fa. In contemporanea le vetture classiche dovrebbero invece calare sotto le 11 milioni di unità.
Il calo delle vendite di auto a combustione supera il 30% rispetto ai dati del 2022, mentre il mercato elettrico continua a crescere del 40% all’anno. Cosa significa questo per l’industria? La Cina, già leader nella produzione e nel consumo di veicoli elettrici, si prepara così a consolidare la sua potenza, il suo primato in questo importante settore. Adesso il Governo sta concentrando le proprie strategie per rendere le EV metà delle nuove immatricolazioni entro il 2035. Se dovesse farcela il suo obiettivo sarebbe raggiunto con dieci anni di anticipo rispetto a quanto predetto in passato.
Europa e Stati Uniti in ritardo sulle auto elettriche
In Europa e negli Stati Uniti, la transizione all’elettrico procede a passo di lumaca (quasi). Nel 2023, infatti, solo il 14,5% delle nuove immatricolazioni in Europa riguarda le auto elettriche. Alcuni paesi, come Norvegia e Paesi Bassi, hanno risultati migliori. Nel complesso, però, se si guarda la situazione generale l’adozione è frenata. Perché l’Europa fatica così tanto in questa crescita? Il problema risiede nelle difficoltà dei produttori locali ad adattarsi all’elettrificazione. Ci sono troppe incertezze, troppe sfide collegate ai sussidi ed alle politiche protezionistiche contro i prodotti cinesi aggravano la situazione.
Mentre il mercato cinese si consolida con il lancio di nuovi modelli di auto elettriche, i marchi stranieri perdono sempre più terreno. La Cina ha saputo costruire un ecosistema di forniture strategiche che le consente di mantenere un netto vantaggio competitivo. Questo scenario pone la Cina non solo come leader nel tech, ma anche come motore della futura rivoluzione elettrica globale. L’Europa riuscirà a colmare il divario?