Secondo le informazioni diffuse, gli hacker hanno sottratto circa 5,5 milioni di registrazioni. 1,1milioni di numeri e 2,5milioni di email. Alcuni di tali dati sono stati già pubblicati online. Come prova dell’attacco e per attirare compratori. Il prezzo di vendita stimato è intorno ai 1.500 dollari. Nonostante l’entità del furto, InfoCert ha assicurato che le credenziali d’accesso ai suoi servizi non sono state compromesse. Inoltre, secondo quanto dichiarato i sistemi interni dell’azienda non hanno subito danni diretti. Le informazioni che sono state rubate venivano gestite con il sistema di assistenza clienti. Evidenziando l’importanza della sicurezza
anche nei processi di gestione esterni.Nel frattempo, l’azienda ha subito avviato indagini interne. Inoltre, ha collaborato con il fornitore esterno per arginare l’attacco e proteggere gli utenti. Ha anche dichiarato che i servizi principali, tra cui SPID, firma digitale e PEC, non sono stati compromessi.
Il caso InfoCert dimostra che la sicurezza informatica non è un problema isolato. Richiede uno sforzo congiunto tra aziende, fornitori e utenti. Le società devono investire in sistemi di protezione avanzati. Oltre che garantire che i loro partner esterni adottino standard di sicurezza elevati. Gli utenti, dal canto loro, devono essere pronti ad agire rapidamente in risposta a possibili minacce. La sicurezza dei dati non è solo una responsabilità tecnica. Rappresentano una vera e propria priorità condivisa. Solo investendo nella sicurezza è possibile garantire che eventi di questo tipo possano non diventare un abitudine.