Un intervento chirurgico mini-invasivo ha combinato due robot, dimostrando l’efficacia della tecnologia nella medicina moderna.

Al Centro Medico dell’Università del Texas Southwestern è andato in scena un intervento che sembra uscito da un film di fantascienza, ma che invece è pura realtà. Per la prima volta, due sistemi robotici diversi sono stati utilizzati insieme durante un’operazione per rimuovere la prostata. E il risultato? Un successo che potrebbe aprire la strada a un nuovo modo di intendere la chirurgia mini-invasiva.

 

Da Vinci e MARS per una chirurgia sempre più innovativa

In sala operatoria c’erano il sistema Da Vinci SP, noto per la sua precisione chirurgica grazie a un braccio robotico che riesce a operare attraverso un’unica incisione, e la piattaforma MARS di Levita Magnetics, che sfrutta un sistema magnetico per spostare i tessuti delicatamente senza l’uso di strumenti rigidi aggiuntivi. Questa combinazione ha permesso ai chirurghi di lavorare con una visibilità impeccabile e una precisione fuori dal comune, riducendo al minimo il rischio di danneggiare strutture delicate come i fasci neurovascolari, fondamentali per funzioni importanti come la continenza e la funzione erettile.

La cosa più interessante, però, è che questi due sistemi non erano mai stati utilizzati insieme prima d’ora. È come se due campioni di specialità diverse si fossero trovati a giocare nella stessa squadra per la prima volta… e avessero vinto il campionato. Il robot Da Vinci ha garantito movimenti precisi e controllati, mentre MARS ha fatto un lavoro impeccabile nel creare le condizioni ideali per operare.

Ma le innovazioni non finiscono qui. A Stanford, un gruppo di ricercatori ha pensato bene di insegnare a un robot Da Vinci a eseguire movimenti chirurgici complessi utilizzando l’intelligenza artificiale. Come? Facendogli guardare video di veri interventi. Sì, proprio come uno studente modello che prende appunti dai migliori chirurghi, questo robot ha imparato a suturare e manipolare aghi con una precisione che ha lasciato tutti a bocca aperta.

E poi ci sono i Flexibots, minuscoli robot sviluppati tra Bolzano, Modena e Zurigo che promettono di rivoluzionare ancora di più il settore. Piccoli, autonomi e incredibilmente versatili, questi dispositivi potrebbero permettere interventi senza nemmeno bisogno di incisioni.

Insomma, la chirurgia robotica sta facendo passi da gigante. Le tecnologie non sono più strumenti separati, ma iniziano a lavorare insieme, fondendo robotica, intelligenza artificiale e nanotecnologie in un sistema integrato e sempre più efficiente. E la cosa più emozionante? Questo è solo l’inizio.

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