Donald Trump torna a far parlare di sé con una mossa che ha spiazzato molti: vuole fermare il ban di TikTok negli Stati Uniti. La situazione è piuttosto chiara: ByteDance, la società cinese proprietaria della piattaforma, ha tempo fino al 19 gennaio 2025 per vendere le operazioni statunitensi e scongiurare l’estromissione dal mercato americano. Ma con Trump pronto a tornare alla Casa Bianca, tutto potrebbe cambiare all’ultimo minuto.
Un cambio di rotta per Trump
Fa quasi sorridere ricordare che fu proprio Trump, durante la sua presidenza, a etichettare TikTok come una minaccia alla sicurezza nazionale, imponendo più di un ultimatum a ByteDance. L’amministrazione Biden ha poi proseguito su questa strada, imponendo ad aprile una nuova scadenza di nove mesi per vendere la piattaforma. Adesso, però, Trump sembra aver cambiato idea, e la ragione non è certo legata a improvvise rassicurazioni sulla protezione dei dati degli utenti americani.
TikTok è diventato un terreno fertile per la politica, soprattutto tra i giovani, e Trump lo sa bene. La piattaforma ha giocato un ruolo importante nel risultato delle ultime elezioni americane, soprattutto tra gli elettori della Gen Z. Non è un caso che a settembre Trump abbia scritto sui suoi social: “Per salvare TikTok, votate Trump!”. Un appello chiaro, che dimostra quanto il social sia ormai diventato anche uno strumento politico.
A rendere la situazione ancora più interessante ci ha pensato Elon Musk, che si è schierato contro il ban di TikTok, probabilmente per tutelare i suoi rapporti commerciali con la Cina. Intanto, prima delle festività natalizie, Shou Zi Chew, CEO di TikTok, ha incontrato Trump nella sua residenza di Mar-a-Lago. Un incontro che sa tanto di trattativa dietro le quinte.
Secondo la documentazione presentata alla Corte Suprema, Trump sarebbe l’unico con l’esperienza, il mandato politico e la volontà necessaria per negoziare una soluzione che tenga insieme sicurezza nazionale e libertà d’espressione sulla piattaforma. Il problema principale è il tempismo: la scadenza per la vendita cade appena un giorno prima del suo insediamento ufficiale alla Casa Bianca, rendendo difficile qualsiasi intervento tempestivo.
Riusciranno a salvare TikTok in tempo?
L’obiettivo di Trump è quindi chiaro: sospendere la scadenza per guadagnare tempo e permettere alla sua futura amministrazione di affrontare la questione in modo diretto. In gioco non c’è solo una piattaforma di intrattenimento, ma uno strumento con un potere mediatico gigantesco, utilizzato ogni giorno da circa 170 milioni di americani.
Del resto, Trump stesso è presente su TikTok, con i suoi 14,7 milioni di follower, e conosce bene l’impatto che può avere una piattaforma del genere in una campagna elettorale. In questo scenario, il destino di TikTok non dipenderà soltanto dalle decisioni di ByteDance, ma anche dalle mosse di un Trump che, ancora una volta, sembra deciso a giocare la sua partita fino all’ultimo minuto.