Oggi parliamo di sostenibilità e di come sta cambiando il mondo, in particolar modo il focus è rivolto nei confronti dell’idrogeno verde, ovvero quello green e rinnovabile. Uno dei tre tipi principali di idrogeno, è prodotto da fonti di energia rinnovabile come il fotovoltaico o l’eolico. Quello verde si contrappone a quello grigio, prodotto con il reforming del metano, e a quello blu, anch’esso derivato dal metano, ma tramite un processo meno impattante dal punto di vista ambientale.
L’idrogeno è un gas utilizzabile come fonte di energia. L’unico vero problema inquinante di quest’ultimo è la produzione, come abbiamo visto però può essere più o meno green. Ecco perché la variante verde risulta essere la migliore da questo punto di vista, infatti il modo in cui è prodotto proviene da una fonte molto pulita, dal momento che la sua combustione dà come unico sottoprodotto l’acqua.
Stiamo parlando dell’elettrolisi, un processo ambientalmente migliore rispetto a tutti gli altri. Il motivo è che l’elettrolisi dell’acqua è alimentata da fonti rinnovabili, con zero emissioni di CO2. La differenza non è solamente quella descritta prima, ma va anche in base al prezzo. Quello di tipo “verde” rimarrà alto almeno fino al 2050, si prevede, quando raggiungerà gli 1,60 – 5,09 dollari al chilo.
L’idrogeno verde costa più di quelli inquinanti
Attualmente, invece, il costo dell’idrogeno green oscilla tra i 3,74 e gli 11,70 $/kg. L’aumento o la diminuzione, entro questi margini, dipendono ovviamente dalla disponibilità e dal costo dell’energia rinnovabile che alimenta gli elettrolizzatori. Questo sembra essere il motivo principale del perché l’idrogeno grigio resta il più diffuso: il suo costo varia dagli 1,11 ai 2,35 $/kg, dati che dovrebbero restare stabili, da qui ai prossimi 25 anni.
Previsioni stimate dal BNEF, l’organo di ricerca legato a Bloomberg. Secondo le stime quali sono i motivi principali che spingono a non usare l’idrogeno verde. Si parla di aumento del costo degli elettrolizzatori, mancanza di economie di scala e di incentivi e di un’attività regolatoria limitante per la crescita. Gli unici Paesi del mondo che ad oggi sembrano essere un’eccezione sono solo Cina e India, dove i prezzi di idrogeno verde e grigio dovrebbero arrivare a equivalersi entro il 2040.