L’idea è semplice. Si punta ad iniettare particelle microscopiche di tungsteno direttamente nel plasma. Creando così una barriera temporanea capace di assorbire l’energia degli elettroni ad alta velocità. Il tungsteno, grazie alle sue eccezionali proprietà di resistenza
al calore e alla sua densità, è già un materiale chiave nella costruzione di pareti dei reattori. Eppure, suddetta nuova applicazione potrebbe aprire prospettive del tutto inaspettate.Le simulazioni effettuate dai ricercatori hanno mostrato risultati promettenti. Le particelle di tungsteno non solo riescono a neutralizzare rapidamente gli elettroni, ma lo fanno in modo efficiente. Ovvero senza interferire con il funzionamento generale del plasma. Inoltre, il tungsteno iniettato rimane nel sistema per un tempo sufficiente a proteggere da più eventi successivi, riducendo la necessità di interventi frequenti e migliorando la continuità operativa del reattore.
Con soluzioni come il “fucile a tungsteno”, il sogno di replicare il potere delle stelle sulla Terra sembra meno distante. Anche se ci siano ancora sfide significative da affrontare, ogni innovazione avvicina sempre di più a un futuro in cui l’energia pulita, sicura e abbondante diventa una realtà concreta. Non resta che attendere l’arrivo di ulteriori aggiornamenti sulla ricerca.