Russia

Di recente, la Russia ha cercato di sviluppare una console di gioco interamente nazionale. Però i risultati finora ottenuti sembrano lontani dagli obiettivi sperati. Tale iniziativa è nata dopo che colossi come Sony e Nintendo hanno abbandonato il mercato russo. Il motivo? Un segno di protesta contro l’invasione dell’Ucraina nel 2022. Il progetto, carico di significato politico e culturale, puntava a dimostrare l’autonomia tecnologica del Paese. Ma si è scontrato con sfide davvero difficili da superare.

Russia: reazioni politiche e prospettive future

Nel seguire questi obiettivi la Russia ha annunciato due dispositivi, ma senza suscitare troppo entusiasmo. Parliamo di una console tradizionale, tecnologicamente arretrata, e un sistema economico per il cloud gaming, che dovrebbe costare circa 40€. L’hardware di punta monta un processore Elbrus sviluppato da MCST (Moscow Center of SPARC Technologies), basato sull’architettura VLIW. Nonostante l’origine “patriottica”, Elbrus è concepito per infrastrutture critiche come banche e sistemi militari, non per il mercato consumer. Dunque la sua potenza non può competere con processori di marchi mondiali come Intel, AMD o Arm.

A tal proposito si è espresso Anton Gorelkin, vicepresidente del Comitato per la politica dell’informazione della Duma. Egli ha confermato la difficoltà del progetto. Sottolineando in particolare che i processori Elbrus non sono all’altezza di PS5 e Xbox. Spera quindi che le menti dietro il progetto sappiano trovare innovazioni rivoluzionarie. Anche il software delle console sarà interamente russo, con sistemi operativi come Aurora e Alt Linux. Il settore videoludico resta però ancora un nodo da sciogliere. Le piattaforme avranno a disposizione solo titoli sviluppati localmente. Sono quindi esclusi completamente blockbuster internazionali che dominano il mercato mondiale.

Insomma, l’ambizione della Russia di creare un’alternativa nazionale nel settore dell’intrattenimento dei videogame rivela un obiettivo strategico, più che commerciale. Eppure, senza risorse tecnologiche e competenze adeguate, il divario con l’industria internazionale appare insormontabile. I consumatori russi sembrano destinati a restare esclusi dall’esperienza gaming moderna. Mentre l’industria locale fatica a trovare una direzione chiara.

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