Nel 2025, la Cina lancia nuovi razzi avanzati, potenziando la sua competitività nel settore spaziale con tecnologie innovative e sostenibili.

Il settore aerospaziale cinese si prepara a un 2025 davvero emozionante, con una serie di nuovi veicoli di lancio pronti a fare la loro comparsa e a cambiare le carte in tavola. Tra progetti statali e ambiziose iniziative private, la Cina sembra decisa a rafforzare ulteriormente la sua posizione nello spazio, puntando su innovazione, efficienza e tecnologie all’avanguardia.

 

Long March 8A, la svolta nelle missioni cinesi

Uno dei protagonisti di questa nuova fase è sicuramente il Long March 8A, un aggiornamento potenziato del modello precedente, sviluppato dalla China Academy of Launch Vehicle Technology (CALT). Questo razzo è una vera e propria evoluzione tecnologica: grazie al suo nuovo stadio superiore e a una carenatura di 5,2 metri di diametro, può trasportare fino a 7.000 kg in orbita eliosincrona a 700 chilometri di altitudine. Insomma, una macchina potente, progettata per missioni impegnative e con una flessibilità che lo rende ideale per diversi tipi di carico.

Ma non è tutto. La Shanghai Academy of Spaceflight Technology (SAST) sta lavorando su un altro progetto molto interessante: il Long March 12A. Questo razzo, attualmente in fase di test nella provincia dello Shandong, si distingue per una caratteristica particolare: la capacità di decollo e atterraggio verticale (VTVL). Si tratta di un passo fondamentale verso lo sviluppo di tecnologie riutilizzabili, che potrebbero ridurre notevolmente i costi delle missioni spaziali, rendendo i lanci più sostenibili e accessibili.

 

L’interesse del settore privato nello spazio

Anche il settore privato non resta a guardare. L’azienda Landspace è pronta a lanciare il suo impressionante Zhuque-3, un razzo alto 76,6 metri costruito in acciaio inossidabile. Con una massa al decollo di 660 tonnellate e nove motori Tianque-12B, questo vettore è in grado di trasportare fino a 21.000 kg in orbita bassa terrestre nella sua versione monouso, oppure 18.300 kg se configurato per il recupero del primo stadio. Un vero colosso progettato per competere con i migliori razzi internazionali.

Non meno interessante è il caso di Space Pioneer, che si prepara al primo lancio del suo Tianlong-3 dopo un incidente nei test del 2024. Questo razzo è stato pensato per competere direttamente con il celebre Falcon 9 di SpaceX e promette di trasportare carichi fino a 17.000 kg in orbita bassa terrestre. Un obiettivo ambizioso, ma che potrebbe davvero segnare un punto di svolta.

E non finisce qui. Ci sono anche il Pallas-1 di Galactic Energy, progettato per il riutilizzo del primo stadio, e il Ceres-2, un razzo a propellente solido con una capacità di carico quattro volte superiore rispetto al modello precedente. È chiaro che la competizione tra aziende, sia statali che private, sta spingendo tutti a innovare, rendendo ogni lancio più efficiente e meno costoso.

 

Un nuovo modo di vedere l’innovazione

Un aspetto chiave di questa nuova ondata di innovazioni è l’attenzione alla sostenibilità. Molti dei nuovi razzi sono stati pensati con l’idea di essere riutilizzati più volte, riducendo così i costi complessivi e l’impatto ambientale delle missioni spaziali. È una tendenza globale, e la Cina sembra intenzionata a non restare indietro.

Dietro questa corsa allo spazio c’è una domanda crescente di lanci, spinta da progetti come le megacostellazioni Thousand Sails e Guowang e dalle missioni di supporto alla stazione spaziale cinese. Questo significa che ci sarà bisogno di più lanci, più frequenti e più affidabili, e che l’efficienza sarà fondamentale per rimanere competitivi.

Insomma, il 2025 non sarà solo un altro anno per il programma spaziale cinese, ma potrebbe segnare un vero e proprio punto di svolta. Tra nuove tecnologie, razzi sempre più avanzati e un mercato spaziale in piena crescita, la Cina sembra avere tutte le carte in regola per diventare uno dei protagonisti indiscussi della scena spaziale internazionale.

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