Nel corso del 2024, gli italiani, tra famiglie e imprese, hanno speso oltre 47 miliardi di euro per l’acquisto di nuove automobili, un dato che segna un record storico. Questa cifra supera di 2 miliardi di euro quella registrata nel 2023. I dati sono stati raccolti dal Centro Studi Fleet&Mobility, che ha analizzato il mercato automobilistico italiano. Nonostante questo notevole aumento della spesa complessiva, il mercato delle auto nuove ha chiuso l’anno con un leggero calo nelle immatricolazioni.
Un aumento di prezzi preoccupante
Le stime fornite dal Centro Studi si basano su dati ufficiali di DataForce, realizzati in collaborazione con EVO e Texa-TMD. Ma cosa ha determinato questo aumento dei costi? La causa principale è l’incremento dei prezzi delle auto, che ha portato il costo medio di una vettura a sfiorare i 30.000 euro, con un aumento di oltre 1.000 euro rispetto al 2023, quando il prezzo medio era di circa 29.000 euro. Un incremento significativo, soprattutto se paragonato ai 21.000 euro registrati prima della pandemia.
Ma perché i prezzi delle auto sono aumentati? L’aumento ha riguardato l’intero mercato automobilistico italiano e può essere attribuito a due fattori principali. Da un lato, i listini delle case automobilistiche sono saliti, dall’altro, si è registrato un aumento degli acquisti da parte dei privati. A questo si aggiunge una flessione nel noleggio a lungo termine, che ha spinto i consumatori verso segmenti di mercato più costosi. Tuttavia, questo calo è stato solo parzialmente compensato dall’incremento delle vendite di auto a chilometro zero e dai veicoli acquistati dai rent-a-car, che però non offrono gli stessi sconti di un tempo.
Pier Luigi Del Viscovo, direttore del Centro Studi Fleet&Mobility, ha sottolineato che gli italiani non avevano mai speso tanto per acquistare auto nuove. Se da un lato questo dato conferma l’esistenza di una domanda robusta, dall’altro mostra come il mercato stia diventando meno accessibile rispetto al passato. Oggi, comprare un’auto è tornato ad essere un impegno economico importante, spesso considerato attentamente per giustificare un veicolo che venga tenuto per un periodo prolungato.
Spese maggiori, vendite minori: ma è una tutta una strategia
Questo cambiamento non è casuale, ma sembra essere frutto di una scelta strategica delle case automobilistiche, che sembrano privilegiare margini di profitto più alti piuttosto che grandi volumi di vendita. Come spiega Del Viscovo, in economia è normale che l’aumento dei prezzi comporti una riduzione delle vendite. Questa tendenza è ulteriormente accentuata dalle difficoltà degli stipendi italiani, che non riescono a tenere il passo con l’inflazione, rendendo più costosi non solo le auto, ma anche molti altri beni di consumo.
In sintesi, il 2024 ha confermato una tendenza che sembra destinata a perdurare: meno auto vendute, ma a prezzi più elevati. Questo scenario, molto probabilmente, continuerà a influenzare il mercato automobilistico italiano nei prossimi anni, sollevando interrogativi importanti sul suo futuro.