Samsung si prepara a rivoluzionare la sua linea di smartphone pieghevoli con il Galaxy Z Flip 7, atteso per il 2025. Al centro delle novità ci sarebbe l’adozione del nuovo chipset Exynos 2500. Elemento che segnerebbe il ritorno dell’azienda sudcoreana ai processori proprietari per i dispositivi di punta. Questo chip promette di integrare una Neural Processing Unit (NPU) avanzata. Ideata per migliorare l’intelligenza artificiale e offrire maggiore efficienza energetica.
Samsung e le e sfide per il ritorno agli Exynos
Tale innovazione punta a potenziare la fotografia computazionale, ottimizzare le prestazioni delle applicazioni e rendere il multitasking più fluido. In più, il processore potrebbe rivoluzionare le funzionalità di realtà aumentata e gaming, due settori in crescita per il settore mobile. Per uno smartphone pieghevole, l’efficienza energetica è fondamentale. Soprattutto data la limitata capacità della batteria. Samsung sembra così intenzionata a offrire prestazioni di alto livello. Senza però sacrificare l’autonomia del dispositivo, elemento fondamentale per gli utenti.
Ad ogni modo, nonostante l’integrazione di un nuovo chipset, il design del Galaxy Z Flip 7 dovrebbe però restare fedele al suo iconico stile a conchiglia. Anche se si prevedono migliorie al display pieghevole e al meccanismo della cerniera. L’ azienda punta così a rafforzare la sua leadership nel mercato dei pieghevoli. In cui marchi come Huawei, Oppo e Motorola stanno alzando il livello della competizione.
Dopo anni dominati dai processori Qualcomm Snapdragon, il ritorno agli Exynos rappresenta una scommessa per Samsung. I precedenti modelli con chip-Exynos hanno sollevato dubbi a causa di problemi legati a surriscaldamento e prestazioni inferiori rispetto ai concorrenti. Tuttavia, il colosso sudcoreano afferma di aver affrontato queste criticità. In quanto pare abbia lavorato su una nuova generazione di processori in grado di competere ai massimi livelli.
L’Exynos 2500 rappresenta così un passo avanti tecnologico. Oltre che una scelta strategica. Poiché, ridurre la dipendenza da fornitori esterni come Qualcomm e MediaTek potrebbe consolidare la divisione semiconduttori di Samsung, migliorandone la competitività. La sfida, ora, è conquistare la fiducia del pubblico e offrire un prodotto in grado di soddisfare le alte aspettative del mercato.