Il 2024 ha segnato un anno cruciale per il settore agrivoltaico italiano. Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, ha celebrato i successi ottenuti grazie alla misura PNRR Parco Agrisolare. L’iniziativa ha sostenuto oltre 21.000 aziende agricole, permettendo loro di abbracciare le energie rinnovabili senza rinunciare all’agricoltura del territorio. Il risultato è stato straordinario. Si è raggiunti una capacità produttiva installata di oltre 1.600 MW. Un numero che supera di quattro volte l’obiettivo previsto. Perché è così importante? L’energia prodotta non solo riduce i costi energetici delle imprese agricole, ma contribuisce alla sostenibilità ambientale. A cosa si deve questo successo? La chiave è stata l’attenzione al territorio. I pannelli fotovoltaici non sono stati installati a terra, evitando così speculazioni e consumo di suolo agricolo. Una scelta che tutela la produttività delle campagne italiane.
Grazie al Decreto Agricoltura, l’installazione di pannelli a terra è stata vietata. Al suo posto, il governo ha incentivato soluzioni come i pannelli sui tetti dei capannoni. Questa scelta ha permesso di sfruttare spazi già esistenti, riducendo l’impatto ambientale. È la strada giusta? I numeri sembrano confermarlo. La combinazione tra agricoltura ed energie rinnovabili è un modello vincente
. Può davvero l’Italia diventare un esempio europeo? Le basi sono solide. Con oltre 21.000 aziende coinvolte, il percorso verso la sostenibilità non fa che andare in salita. Energia pulita e agricoltura possono convivere, garantendo un futuro più sostenibile per tutti grazie all’agrivoltaico.Il programma PNRR Parco Agrisolare non ha solo promosso la sostenibilità. Esso ha infatti generato anche un impatto economico rilevante. I fondi stanziati, provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, hanno favorito investimenti nelle tecnologie innovative. Questi hanno così stimolando la crescita del settore agricolo. Le aziende coinvolte hanno potuto quindi aumentare anche la propria competitività sui mercati. Il progetto ha inoltre creato nuove opportunità di lavoro. La terra si dimostra essere ancora una volta una risorsa preziosa che se protetta e valorizzata porta a grandissimi vantaggi.