Meta ritira i profili AI dopo critiche su rappresentazione, errori nelle risposte e impossibilità di bloccare le interazioni.

L’esperimento di Meta con i profili AI si è rivelato un fallimento clamoroso. L’azienda aveva introdotto account generati dall’intelligenza artificiale con l’obiettivo di integrarli nei social network in modo naturale, dotandoli di biografie, selfie e post, ma i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative. Gli utenti hanno immediatamente notato difetti evidenti, come immagini distorte e risposte fuorvianti nelle chat, suscitando una valanga di critiche che hanno costretto Meta a rimuovere i profili incriminati.

 

Meta e il fallimento dei profili AI

Uno dei casi più emblematici è stato quello di Liv, un personaggio AI descritto su Instagram come una “mamma nera queer di due bambini”. La sua presentazione ha sollevato polemiche quando è emerso che dietro alla sua creazione c’era un team prevalentemente bianco. Inoltre, alcune risposte fornite da Liv hanno ulteriormente aggravato la situazione, come l’affermazione che i suoi sviluppatori si erano ispirati a personaggi televisivi poco coerenti con la sua identità. Questo ha portato molti utenti a interrogarsi sull’effettiva sensibilità e competenza di Meta nell’affrontare temi delicati come la rappresentazione delle minoranze.

A peggiorare la situazione, gli utenti hanno scoperto che questi profili AI non potevano essere bloccati, rendendo impossibile evitarne l’interazione. Di fronte alla crescente pressione pubblica e al rischio di ulteriori danni di immagine, Meta ha deciso di interrompere completamente l’esperimento, almeno per ora.

Nonostante questo insuccesso, l’azienda non sembra intenzionata a fermarsi. Meta continua a lavorare su nuovi progetti legati all’intelligenza artificiale, puntando a sviluppare cloni digitali di influencer capaci di partecipare a videochiamate e chatbot personalizzati che possano rispondere direttamente ai follower. L’obiettivo dichiarato è quello di rendere l’AI una parte integrante dell’esperienza social, non solo attraverso interazioni dirette, ma anche introducendo immagini generate artificialmente nei feed degli utenti.

Secondo Connor Hayes, vicepresidente di Meta per l’AI generativa, il futuro delle piattaforme social sarà sempre più caratterizzato da un mix di contenuti creati dagli esseri umani e materiali generati direttamente dalle macchine. Tuttavia, se il recente esperimento è indicativo, c’è ancora molta strada da fare per guadagnare la fiducia degli utenti. La reazione negativa alle prime sperimentazioni dimostra quanto sia complesso bilanciare tecnologia avanzata, autenticità e sensibilità verso temi sociali. Per Meta, il cammino verso un’integrazione armoniosa dell’AI nei social network si preannuncia lungo e pieno di ostacoli.

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