Nel 2024 crescono crimini informatici, truffe online, pedopornografia e attacchi hacker, con la Polizia Postale in prima linea.

Negli ultimi mesi, la Liguria è diventata uno dei bersagli principali degli attacchi informatici in Italia. Gli hacker hanno colpito infrastrutture cruciali come il porto di Genova, l’aeroporto Cristoforo Colombo e importanti istituzioni accademiche, generando allarmi su più fronti. Non si tratta di azioni isolate, ma di attacchi mirati spesso orchestrati da organizzazioni strutturate, talvolta legate a interessi governativi stranieri. Secondo il rapporto della Polizia Postale, il cyberspazio è ormai un terreno di scontro strategico dove confluiscono tattiche geopolitiche e interessi economici.

 

Il 2025 della Polizia Postale italiana

La guerra informatica ha subito un’accelerazione dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, che ha innescato un’ondata di attacchi contro infrastrutture critiche in tutta Europa, Italia inclusa. Nel solo 2024, il nostro Paese ha registrato oltre 12.000 attacchi informatici, molti dei quali diretti a servizi essenziali come trasporti, telecomunicazioni e strutture sanitarie. Questi attacchi non si limitano a paralizzare sistemi, ma spesso puntano a sottrarre dati sensibili, da utilizzare come arma di ricatto.

Parallelamente agli attacchi di matrice geopolitica, si è registrato un incremento significativo delle truffe online. In Liguria sono stati denunciati oltre 1.100 casi, con circa 180 persone finite sotto indagine. Questi crimini, resi sempre più sofisticati dall’uso delle criptovalute, permettono ai truffatori di nascondere facilmente i flussi di denaro. Allo stesso tempo, episodi di criminalità informatica più subdola continuano a emergere con preoccupante regolarità. Tra questi, la sextortion, una pratica che vede le vittime ricattate dopo aver inviato materiale intimo, continua a mietere numerose vittime, soprattutto tra i più giovani.

Un altro fronte particolarmente delicato riguarda i reati contro i minori. La Polizia Postale ligure ha monitorato quasi 3.000 siti sospetti, intervenendo con otto arresti e numerose indagini approfondite. Fenomeni come l’adescamento online e la pedopornografia non mostrano segni di cedimento, richiedendo un monitoraggio costante e interventi sempre più rapidi.

Infine, il cyberbullismo rimane un problema rilevante, con numerosi casi registrati anche tra i più piccoli. La realtà digitale presenta rischi crescenti e richiede un approccio proattivo sia da parte delle istituzioni che dei singoli cittadini. Una maggiore consapevolezza dei pericoli online e una solida cultura digitale sono ormai indispensabili per navigare in sicurezza in un mondo sempre più connesso e vulnerabile agli attacchi informatici.

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