Nel 2025, il pagamento dell’importo sarà distribuito su dieci rate mensili da 9 euro ciascuna. Incluse automaticamente nelle bollette della fornitura elettrica residenziale da gennaio a ottobre. Chi non dispone di un contratto di fornitura residenziale dovrà invece pagare l’intero importo entro il 31 gennaio. Utilizzando il modello F24.
Nonostante l’obbligo generale, esistono alcune eccezioni. Tra queste, vi sono gli over 75
con un reddito annuo complessivo inferiore a 8.000 euro. Quest’ultimi devono vivere senza conviventi titolari di reddito (ad eccezione di collaboratori domestici). Inoltre, sono esclusi anche i diplomatici e i militari stranieri presenti in Italia. Anche chi non possiede apparecchi televisivi può ottenere l’esonero. Ciò presentando una dichiarazione sostitutiva entro il 31 gennaio. Tale documento, che deve essere rinnovato annualmente. Inoltre, la tassa non si applica però ai dispositivi come smartphone, tablet o computer che accedono ai programmi Rai attraverso internet. Ciò perché quest’ultimi non sono in grado di ricevere segnali terrestri o satellitari.Il ritorno del canone al suo prezzo pieno ha sollevato delle discussioni. Da un lato, è considerato un contributo necessario per sostenere il servizio pubblico radiotelevisivo. Dall’altro, suscita perplessità in un contesto mediatico sempre più dominato dallo streaming e da forme di consumo personalizzate. La percezione di equità della tassa, così come il suo impatto economico sulle famiglie, rimane un tema aperto in un panorama in continua evoluzione.