Quante volte vi siete sentiti dire che piangere fa bene? Certamente tante, anche se in molti non hanno mai riposto troppa fiducia in queste parole. Oggi c’è la conferma, in quanto a certificare tutto questo ci ha pensato la cara vecchia scienza. Stando a quanto riportato i fatti sono proprio le lacrime che vengono fuori durante il pianto a favorire il rilascio dei cosiddetti neurotrasmettitori. Si tratta di tutte sostanze che riescono ad agire sullo stress consentendo a chi piange di tornare di buon umore e addirittura di migliorare le sue relazioni.
Benefici delle lacrime secondo la scienza: ecco perché piangere fa bene
Durante il pianto, il cervello rilascia sostanze chimiche che agiscono direttamente sull’umore e sullo stress. Tra queste:
- Ossitocina: favorisce il senso di conforto e connessione con gli altri;
- Serotonina: contribuisce a calmare e ridurre l’ansia;
- Endorfine: hanno un effetto analgesico e rilassante.
Queste reazioni rendono il pianto un meccanismo naturale per scaricare le tensioni emotive accumulate, anche se culturalmente è ancora visto come un segno di debolezza.
Il legame tra pianto e intestino
È davvero incredibile quel che è stato scoperto al Brigham and Women’s Hospital e della Harvard T.H. Chan School of Public Health. L’istituto ha evidenziato come le lacrime possano influenzare positivamente il microbioma intestinale. Durante episodi di stress, il corpo produce molecole che alterano la salute intestinale.
Le crying room: un nuovo modo per esprimere le emozioni
In risposta al bisogno di esprimere liberamente le emozioni, stanno nascendo in diverse parti del mondo le crying room, ambienti dedicati al pianto senza giudizi. Tra i più noti:
- Llorería di Madrid: uno spazio sicuro dove piangere e ricevere supporto emotivo;
- Crying Pub in Giappone: locali con musica malinconica per favorire l’introspezione emotiva.
Questi luoghi contribuiscono a normalizzare il pianto come espressione emotiva sana, contrastando lo stigma legato alla vulnerabilità.