Il CES 2025 di Las Vegas si è trasformato in un palcoscenico per il futuro della robotica, con protagonisti capaci di stupire pubblico e addetti ai lavori. Tra questi, Unitree Robotics, azienda cinese in rapida ascesa, ha presentato due modelli destinati a far parlare di sé: il G1, un umanoide dalle caratteristiche avanzate, e il Go2, un robot quadrupede progettato per coniugare funzionalità e accessibilità economica.
I nuovi robot G1 e Go2 di Unitree
Il G1 è un robot umanoide alto 1,3 metri e pesante 35 kg, progettato per svolgere compiti domestici e offrire supporto personalizzato. Equipaggiato con 23 gradi di libertà, sensori 3D LiDAR, una fotocamera per la percezione della profondità e un array di microfoni per il riconoscimento vocale, il G1 rappresenta un esempio concreto di tecnologia accessibile. La sua batteria da 9.000 mAh garantisce fino a due ore di autonomia, durante le quali può muoversi a una velocità massima di 7 km/h. La visione di Unitree include un’ampia gamma di impieghi: dall’aiuto nelle pulizie alla preparazione della colazione, fino alla possibilità di insegnargli nuovi movimenti grazie ai dati open-source messi a disposizione degli utenti. Tutto questo a un prezzo di circa 16.000 euro, una cifra che sfida i costi proibitivi di molti concorrenti.
Accanto al G1, il Go2 si presenta come un quadrupede versatile, evoluzione del modello precedente Go1, ma con miglioramenti significativi in termini di hardware e software. Dotato di sistemi di navigazione autonoma basati su radar 3D e riconoscimento visivo intelligente, il Go2 si propone per missioni complesse come ispezioni industriali o interventi di soccorso. Una delle varianti, il Go2-W, integra ruote per una maggiore agilità su terreni accidentati. Ancora più sorprendente è il prezzo di partenza: soli 1.600 euro, rendendolo uno dei quadrupedi più economici sul mercato.
Con questa strategia, Unitree si propone di rivoluzionare il settore, rendendo i robot parte integrante della vita quotidiana. Tuttavia, l’introduzione su larga scala di tecnologie così avanzate non può prescindere da interrogativi sul loro impatto sociale, specialmente in termini di lavoro e adattamento delle persone a un futuro sempre più automatizzato.