Inoltre, sono aumentate le ricerche correlate su come cancellare definitivamente le foto, eliminare un account senza effettuare il login e trovare piattaforme social alternative. L’interesse per tali argomenti ha subito un’impennata del 5.000%. Segno di una crescente insoddisfazione degli utenti nei confronti delle politiche adottate da Meta.
Molti osservatori ritengono che la decisione di Zuckerberg abbia connotazioni politiche. La destra americana ha spesso accusato i meccanismi di moderazione e fact checking di favorire la sinistra politica. Mentre i sostenitori della moderazione
difendono il loro operato sostenendo di contrastare la diffusione di disinformazione, odio e violenza. Recentemente, Zuckerberg ha incontrato Donald Trump, un evento che alimenta le speculazioni su un possibile tentativo di mantenere rapporti favorevoli con l’amministrazione politica emergente.Al momento, le modifiche siano limitate agli Stati Uniti. Eppure, non è da escludere che l’approccio di Meta potrebbe espandersi a livello globale. È però importante sottolineare che l’Unione Europea sembra orientata verso una direzione opposta.
Il dibattito sulla moderazione dei contenuti online mette in evidenza uno scenario complesso. Qui è necessario bilanciare la complessità di bilanciare libertà di espressione e responsabilità sociale. La scelta di Zuckerberg potrebbe avere ripercussioni significative non solo sul panorama dei social media. Potrebbe coinvolgere anche il dibattito pubblico l’affidabilità delle informazioni condivise online. In un contesto globale sempre più sensibile alla disinformazione, le decisioni di Meta potrebbero ridefinire il rapporto tra tecnologia, politica e società civile.