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Le vulnerabilità informatiche italiane evidenziano l’urgenza di strategie avanzate per contrastare attacchi sempre più sofisticati. Questa mattina, un’ondata di attacchi informatici ha messo a dura prova le infrastrutture digitali italiane. Il collettivo hacker filorusso Noname057 ha rivendicato una serie di incursioni contro i portali online di ministeri. Oltre che forze armate e aziende del trasporto pubblico locale. Utilizzando la tecnica del DDoS (Distributed Denial of Service), gli hacker hanno manipolato i server con un’enorme quantità di richieste. Fino a causare blocchi temporanei e rallentamenti problematici.

Motivi politici dietro gli attacchi

I primi attacchi sono stati registrati intorno alle 7 del mattino. Con un anticipo insolito rispetto alle precedenti offensive attribuite al gruppo. I bersagli principali sono stati i siti dei ministeri degli Esteri, delle Infrastrutture e della Consob. Oltre ai portali delle forze armate. Come quelli dei Carabinieri, della Marina Militare e dell’Aeronautica. Colpiti anche i sistemi informatici di aziende di trasporto pubblico locale, tra cui Atac a Roma, Amat a Palermo e Amt a Genova. I portali degli aeroporti di Malpensa e Linate, così come quello della Farnesina, sono stati momentaneamente resi inaccessibili.

Nonostante i disagi, i tecnici informatici sono riusciti a limitare l’impatto adottando misure tempestive. Tra queste, il geofencing per bloccare l’accesso da specifiche aree geografiche, inclusa la Russia, e il reindirizzamento del traffico per alleggerire il carico sui server. In molti casi, i servizi sono stati ripristinati nell’arco di un’ora. Dimostrando una buona capacità di risposta alle emergenze.

Noname057 ha rivendicato gli attacchi su Telegram, collegandoli al supporto che l’Italia offre all’Ucraina nel conflitto con la Russia. La dichiarazione segue di pochi giorni l’incontro a Roma tra il primo ministro italiano Giorgia Meloni e il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj. Durante i colloqui, l’app rappresentante italiana ha ribadito il pieno sostegno dell’Italia a Kiev. Ciò sia in termini militari che politici. Cosa che ha probabilmente uscitando l’ostilità del collettivo hacker filorusso.

L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) ha così intensificato i propri sforzi per garantire la protezione delle infrastrutture digitali italiane. Ad ogni modo, gli esperti avvertono che simili attacchi potrebbero ripetersi. Sottolineando la necessità di un ulteriore rafforzamento delle difese. Insomma, il cyberspazio è ormai diventato un campo di battaglia a tutti gli effetti. Un luogo in cui la sicurezza informatica gioca un ruolo fondamentale nella tutela delle istituzioni.

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