Il MIT ha sviluppato una tecnologia che usa impulsi di luce per controllare i materiali magnetici, aprendo nuove prospettive per le memorie.L’introduzione di nuove restrizioni per quanto riguarda l’esportazione di GPU avanzate dedicate dall’intelligenza artificiale potrebbe essere presto realtà. Non a caso, infatti, stiamo parlando di una decisione che l’amministrazione Biden presto confermerà. Una decisione che sembrerebbe non piacere ad aziende come NVIDIA.

A diffondere la notizia è la stessa multinazionale con sede a New York, nota con il nome di Bloomberg. Secondo quanto diffuso da quest’ultima nei giorni scorsi, dunque, l’acquisto di GPU senza alcun limite sarà riservato solamente ai Paesi alleati e alle stesse aziende presenti negli Stati Uniti. Scopriamo insieme nel corso di questo nuovo articolo tutti i dettagli.

NVIDIA: contraria alle restrizioni sull’export dei chip

Potrebbe mancare ormai davvero poco all’introduzione di nuove restrizioni per l’esportazione di GPU avanzate per l’intelligenza artificiale. Una novità che purtroppo sembra creare malcontenti, tanto che non mancano le realtà che si mostrano contrarie e che criticano l’iniziativa a cui ha pensato l’amministrazione Biden.

E’ importante sapere che l’introduzione delle nuove regole porterebbe a tre livelli con gradi di accesso alle GPU avanzate per AI differenti. Nello specifico, secondo quanto diffuso, il primo livello andrebbe ad includere Stati Uniti e 18 alleati che beneficeranno di un accesso illimitato per gli acquisti. Il secondo, altri paesi che avranno però dei limiti per quanto riguarda gli acquisti. Infine, il terzo livello includerebbe Russia, Cina e Iran. Paesi a cui verrebbe imposto un altissimo divieto di importazione.

Non a caso, tale decisione è stata criticata dalla stessa NVIDIA che considera questa politica dell’ultimo minuto dell’amministrazione Biden come un’eredità che verrà criticata dall’industria statunitense e dalla comunità globale. Le parole del vicepresidente di NVIDIA per gli affari governativi fanno infatti pensare che la conseguenza di tali regole sarebbe il danneggiamento dell’economia americana. Inoltre, il timore è che le aziende cinesi potrebbero decidere di trovare una soluzione alternativa alle tecnologie degli Stati Uniti.

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