The Last of Us ha cancellato il gioco multiplayer in uscita

Uno dei giochi più famosi e amati di tutti i tempi è sicuramente The last of Us, il titolo ha riscosso un successo davvero assoluto e torna a far parlare di sé grazie ad una novità sperimentata da suoni, immaginate infatti di poter sentire l’odore di un mondo post apocalittico fatto di rovine, umidità opprimente e persino mostri in putrefazione, Sony l’ha fatto e ha presentato alla fiera della tecnologia di Las Vegas, un’innovativa esperienza sensoriale chiamata Future immersive entertainment concept, in grado di offrire un’esperienza sensoriale davvero senza precedenti.

 

Cosa offre

L’esperienza in questione rappresenta un’idea affascinante e inquietante allo stesso tempo, una combinazione di tecnologie avanzate ha infatti permesso a assoni di realizzare una vera e propria stanza multisensoriale ambientata nel mondo desolato del videogioco, quest’ultima includeva infatti effetti visivi tramite pannelli Crystal LED, audio dinamico, feedback aptico e persino dei profumi creati ad hoc per ricreare l’ambiente di gioco devastato e in rovina, uno degli odori protagonisti è stato quello del fungo Cordyceps.

Entrare in questa stanza ha significato ovviamente vivere un’esperienza di immersione completa, i partecipanti potevano infatti illuminare gli angoli bui con una torcia e affrontare i mostri con degli strumenti interattivi, una vera e propria simulazione di una realtà alternativa all’interno della quale si era completamente immersi e il gioco prendeva vita.

Ovviamente risulta e risulterà molto difficile portare questa esperienza alla corte di tutti gli utenti, si tratta infatti di un qualcosa di davvero costoso e in grado di conquistare solo una nicchia di utenza, non è da escludere che però tutto ciò faccia da idea o spunto per quanto riguarda il mondo della realtà virtuale, portando all’introduzione e all’integrazione di nuovi strumenti per migliorare il senso di immersione durante l’utilizzo di tali strumenti, non rimane che attendere i prossimi anni per vedere cosa ci riserverà il futuro.

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