Negli ultimi tempi, i prezzi dei carburanti hanno ripreso a salire, e chiunque abbia fatto rifornimento di recente se n’è sicuramente accorto. Ma perché sta succedendo? Ci sono due ragioni principali dietro a questi rincari. La prima è legata al costo del petrolio, che ha toccato i livelli più alti degli ultimi tre mesi a causa di speculazioni sui mercati energetici. La seconda riguarda una questione normativa: i costi aggiuntivi imposti a rivenditori e gestori per la miscelazione obbligatoria di biocarburanti vengono riversati direttamente sui consumatori. La combinazione di questi due fattori ha fatto lievitare i prezzi di benzina e diesel.
Gli aumenti senza fine dei carburanti
Secondo gli ultimi dati elaborati da Staffetta Quotidiana, la benzina in modalità self service costa in media 1,800 euro al litro, mentre il diesel si attesta a 1,703 euro al litro. Se invece si opta per il servito, i prezzi salgono a 1,939 euro al litro per la benzina e 1,842 euro per il diesel. Passando ad altre tipologie di carburante, il GPL è rimasto stabile a 0,737 euro al litro, mentre il metano e il GNL hanno registrato leggeri aumenti, rispettivamente a 1,465 e 1,442 euro al kg.
In autostrada la situazione è ancora più pesante. Per il self service, la benzina ha raggiunto i 1,898 euro al litro e il diesel 1,808 euro. Per chi utilizza il servito, però, i costi salgono vertiginosamente: fino a 2,159 euro per la benzina e 2,074 per il diesel. Il Codacons ha lanciato un vero e proprio allarme, segnalando che su alcune tratte autostradali, come la A1, i prezzi al servito hanno toccato i 2,4 euro al litro per la benzina e 2,319 euro per il diesel. Anche in modalità self si superano i 2 euro in diverse aree.
Questi rincari, specialmente sulle autostrade, hanno sollevato non poche polemiche. Con un quadro così, per molti fare un pieno è diventato un vero e proprio salasso, e in molti si chiedono quando (e se) la situazione tornerà alla normalità.