Un chiaro esempio di tale strategia è il lancio del Legion Go S. Si tratta del primo dispositivo sviluppato da un’azienda esterna ad adottare nativamente SteamOS. Suddetta scelta segna un’importante apertura verso collaborazioni con altri produttori di hardware. Creando così un ecosistema più diversificato.
Secondo Pierre-Loup Griffais, sviluppatore di Valve, l’obiettivo principale è garantire la massima compatibilità con diversi hardware. Ciò implica il supporto per molteplici chipset, controller e configurazioni. Sia per dispositivi già esistenti sia per quelli in fase di sviluppo. L’approccio open source di SteamOS rappresenta un punto di forza. Quest’ultimo consente alla community di contribuire attivamente
allo sviluppo e alla condivisione di miglioramenti software. Tale modello collaborativo permette a Valve di integrare soluzioni già esistenti. Riducendo i tempi di sviluppo e mantenendo elevati standard qualitativi.Nonostante il passato di tensioni tra Valve e Microsoft, l’azienda non mira a sottrarre utenti al sistema operativo di Redmond. L’intento è offrire una valida alternativa per chi cerca un’esperienza diversa. Senza però imporre una migrazione forzata. La libertà di scelta dell’utente rimane centrale.
L’espansione di SteamOS rappresenta un passo importante per la diversificazione del panorama gaming. Ciò offrendo nuove opportunità su PC sia per i giocatori che per i produttori di hardware. Valve sembra aver trovato un equilibrio tra innovazione tecnologica e supporto alla community. Il tutto consolidando il proprio ruolo di leader nell’industria videoludica.