L’idrogeno blu non sembra ancora essere la soluzione per decarbonizzare il settore siderurgico. Questo tipo di idrogeno, ottenuto dai combustibili fossili e combinato con la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS), presenta ancora troppi limiti per essere davvero efficace. A sottolinearlo è un rapporto dell’IEEFA, che ha analizzato i benefici ambientali ed economici di sostituire il gas naturale con l’idrogeno blu nella produzione di acciaio. La conclusione? I risultati migliori si ottengono solo con l’idrogeno verde, quello prodotto da fonti rinnovabili tramite elettrolisi.
L’idrogeno blu fallisce, il verde avanza
Il problema principale dell’idrogeno blu sta nell’affidarsi al CCS, una tecnologia che, nonostante anni di sviluppo, non ha ancora raggiunto l’efficienza promessa. I tassi di cattura sono più bassi di quanto sperato, e nel frattempo le perdite di metano lungo la filiera continuano ad avere un impatto significativo sul cambiamento climatico. A tutto questo si aggiungono le difficoltà legate alle normative ambientali sempre più stringenti nei principali mercati globali, come Stati Uniti, Unione Europea, Giappone e Corea del Sud. Non sorprende, quindi, che molte aziende abbiano già abbandonato progetti su larga scala legati a questa tecnologia.
D’altro canto, l’idrogeno verde emerge come una soluzione più promettente. Nel settore siderurgico, può sostituire i combustibili fossili per produrre acciaio sostenibile attraverso la riduzione diretta del ferro, garantendo emissioni quasi azzerate. Al momento, però, resta più costoso rispetto all’idrogeno blu, che beneficia di ipotesi ottimistiche su bassi costi del gas naturale e tassi di cattura superiori al 90%.
Nonostante questo, l’idrogeno verde sta diventando sempre più competitivo. I costi legati alla sua produzione stanno diminuendo rapidamente grazie ai progressi tecnologici negli elettrolizzatori e al calo dei prezzi delle energie rinnovabili. Secondo le previsioni, entro la fine del decennio potrebbe diventare la scelta economicamente più conveniente. Insomma, il futuro dell’acciaio sostenibile sembra passare per l’idrogeno verde, ma il cammino è ancora lungo. Resta da vedere quanto tempo ci vorrà per rendere questa tecnologia accessibile su larga scala.