sabato, Marzo 29, 2025

Piracy Shield, ci sono ancora molti problemi

di Gabriele Palmieri
Piracy Shield molti problemi

Arrivano molti problemi dal Piracy Shield attuato per evitare gli streaming pirata da parte dei malintenzionati sulla rete. Con la tecnologia molti sono i rimedi che si possono attuare, ma bisogna risolvere prima questi problemi.

Parliamo di problemi che possono infastidire le maggiori piattaforme di streaming che offrono un piano di iscrizione.

 

Piracy Shield, cosa succede?

Dopo aver attuato il programma anti-pirateria in Italia non si sono visti aumenti per quanto riguarda gli spettatori dei servizi legali come ad esempio DAZN. Dati che emergono dal regolatore delle telecomunicazioni AGCOM, che supervisiona il sistema di blocco e che vanno contro i migliaia di siti di streaming illegali.

Il famoso Piracy Shield è arrivato in Italia circa un anno fa, il quali si era imposto di contrastare la pirateria dello streaming sportivo in diretta. Quest’ultimo ha bloccato l’accesso a questi siti a moltissimi indirizzi IP e domini associati direttamente a trasmissioni non autorizzate, da febbraio 2023. Anche se si sono avuti diversi problemi iniziali di blocco eccessivo, i titolari e le autorità possono considerare il tutto un grande successo.

Tramite un’analisi molto più profonda dei dati forniti dalla AGCOM sul Piracy Shield, si può rivelare un’altra faccia della moneta. Infatti secondo i grafici AGCOM, il relativo numero di abbonati a DAZN e le ore di visione sono rimasti mediamente stabili nel 2024 rispetto l’anno precedente.

Va normalmente ricordato che c’è da prendere in considerazione anche un altro fattore che entra in gioco, ovvero il prezzo dell’abbonamento. Quest’ultimo è passato da 30,99 a 34,99 euro, dato che non è riportato da AGCOM.

Dai risultati riportati i dubbi sull’efficacia del Piracy Shield be suo obiettivo primario sono sollevati, ovvero quello di portare maggiori abbonati ai servizi legali. Anche se i blocchi sono numerosi, l’impatto positivo dei servizi è davvero basso.

La AGCOM e molti sostenitori del Piracy Shield continuano a promuovere tutto quello che può aumentarne l’espansione, facendo crescere la richiesta di una valutazione più critica sui risultati ottenuti.

 

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