L’utilizzo degli smartphone è ormai un fenomeno che va ben oltre la semplice comunicazione, diventando un aspetto fondamentale della vita quotidiana. Soprattutto nelle nuove generazioni, questi dispositivi sono diventati ambienti di socializzazione, apprendimento e intrattenimento, influenzando profondamente le modalità di relazione, lavoro e apprendimento. Secondo uno studio di Giocoresponsabile.info, l’uso di smartphone tra i giovani italiani ha raggiunto livelli allarmanti. Già nella fascia di età tra 0 e 2 anni, il 26% dei genitori consente l’utilizzo autonomo del dispositivo. Questo dato cresce significativamente tra i 3 e i 5 anni, con il 62% di bambini già coinvolti. Nei successivi anni, la percentuale continua a salire, superando il 95% tra gli adolescenti. Il fenomeno non è solo un cambiamento tecnologico, ma una vera e propria trasformazione sociale e cognitiva.
Nel contesto italiano, la media di utilizzo degli smartphone è di 176 minuti al giorno, con punte che arrivano a sei ore per gli adolescenti. Questi dati pongono l’Italia in una posizione di rilievo in Europa, subito dopo la Russia. A livello continentale, gli
europei spendono mediamente 5 ore e 55 minuti al giorno sui dispositivi, con Paesi come la Danimarca che mantengono un uso più contenuto.I social network, una volta semplici piattaforme, sono diventati ambienti complessi che plasmano le dinamiche relazionali. Facebook, Instagram e TikTok sono ormai universi paralleli che catturano l’attenzione attraverso algoritmi sofisticati, con meccanismi che spesso generano dipendenza psicologica. A ciò si aggiunge la crescita esplosiva del mobile gaming, che nel 2024 ha raggiunto quasi 107,3 miliardi di dollari, alimentato da titoli di successo come Genshin Impact e Pokémon GO.
In questo scenario, emerge anche la preoccupazione per la confusione tra gioco e gioco d’azzardo, con i “gacha games” che utilizzano dinamiche simili a quelle delle scommesse. Questo fenomeno ha visto un aumento significativo, con milioni di euro spesi ogni anno in casinò online.
La vera sfida è sviluppare una consapevolezza digitale che permetta di usare la tecnologia in modo equilibrato, trasformando lo smartphone in uno strumento di arricchimento e non in una dipendenza.