Grazie all’utilizzo di dischi a stato solido raffreddati naturalmente, il data center lunare promette di essere un’alternativa ecologica. Eppure, la vera forza di Freedom risiede nella sua posizione. La Luna offre un ambiente unico, lontano da disastri naturali, attacchi informatici e turbolenze geopolitiche. Fenomeni che minacciano la sicurezza dei dati sulla Terra.
La funzione principale del data center sarà lo stoccaggio di dati critici. Una sorta di cassaforte digitale per il sapere umano. Si tratta di un progetto ambizioso che va ben oltre il semplice backup
. Lonestar punta a creare un “archivio immortale” per preservare informazioni fondamentali per le generazioni future. Non a caso, Freedom è già stato definito come una versione digitale del Svalbard Global Seed Vault. La banca dei semi situata in Norvegia che protegge la biodiversità agricola.Ma perché investire in una struttura così costosa e complessa? La risposta sta nelle potenzialità che la Luna offre. Il satellite naturale rappresenta non solo un rifugio sicuro per i dati, ma anche una base ideale per supportare future missioni spaziali. Lonestar ha già dimostrato la fattibilità della sua idea. Ciò grazie ad un test iniziale di archiviazione sulla superficie lunare nel 2024. Insieme ad un test di microgravità condotti sulla Stazione Spaziale Internazionale. Anche se ci sono importanti sfide tecniche e logistiche l’azienda guarda al futuro con determinazione e ottimismo. La Luna, un tempo lontana e irraggiungibile, è pronta a diventare la guardiana digitale del nostro sapere collettivo.