Il problema peggiora a causa del metano, uno dei gas emessi. Il disgelo del permafrost innesca un pericoloso ciclo. Più gas serra vengono rilasciati, più aumenta la temperatura globale. Processo che accelera ulteriormente il disgelo.
Di recente sono stati condotti diversi studi in Artico. Quest’ultimi hanno confermato che la regione si sta riscaldando
a un ritmo doppio rispetto alla media globale. Secondo quanto riportato il 34% delle aree artiche è diventato una fonte netta di emissioni di gas serra. Tale dato sale al 40% se si includono gli incendi, sempre più frequenti in tali aree. Tali incendi non solo liberano enormi quantità di carbonio immagazzinato nella vegetazione, ma distruggono anche lo strato isolante di muschio e piante che protegge il permafrost. Accelerandone ulteriormente lo scongelamento.Inoltre, durante l’estate, il “greening” dell’Artico consente alle piante di assorbire anidride carbonica. In inverno, invece, l’attività microbica è intensificata dal disgelo. In tal modo viene rilasciato più gas serra di quanto il territorio riesce ad immagazzinare. L’Artico per millenni ha agito come un enorme serbatoio di carbonio. Ora, invece, sta diventando sempre più una fonte di emissioni. Tale scenario preoccupante dovrebbe essere al centro delle politiche globali per il clima. Se il disgelo del permafrost non verrà contenuto, le sue conseguenze potrebbero essere devastanti.