venerdì, Aprile 11, 2025

Due ruote in città: progressi e sfide per la mobilità green

di Rossella Vitale
Due ruote in città: progressi e sfide per la mobilità green

Il report Focus2R, frutto della collaborazione tra ANCMA, Legambiente e Ambiente Italia, conferma l’aumento delle piste ciclabili nei principali centri urbani. Il dato positivo è che la disponibilità media di queste strutture è cresciuta del 53,7% rispetto al 2015. Le città come Reggio Emilia e Cosenza primeggiano con una superficie ciclabile ben sopra la media. Eppure, in molte altre realtà, la situazione rimane allarmante. A Vibo Valentia si registrano meno di 15 cm di pista ogni 100 abitanti. Non basta solo l’incremento, la qualità e la distribuzione geografica delle infrastrutture ciclabili restano problematiche. Come si risolve questa disparità tra il Nord e il Sud del paese? Le città che davvero supportano la mobilità su due ruote sono poche. E non parliamo solo di piste, ma anche di parcheggi dedicati: meno del 5% delle città ha più di 45 stalli ogni 1000 abitanti. Il mercato cresce, le amministrazioni si sforzano, ma è davvero sufficiente per la mobilità?

Le moto e gli ostacoli alla mobilità urbana

La mobilità su due ruote motorizzate sta vivendo una fase di espansione. La densità di motocicli in Italia è in costante aumento, con Imperia, Livorno e Savona a guidare la classifica. L’accesso alle corsie preferenziali per i motocicli è però limitato. Solo il 13% delle città consente alle moto di entrare nelle corsie riservate al trasporto pubblico. Un passo avanti rispetto al passato, ma ancora troppo poco per supportare veramente la mobilità urbana. Le ZTL, inoltre, continuano a essere un ostacolo per i motociclisti, senza segnali di cambiamenti concreti in molte città. E che dire dei parcheggi per moto? Firenze, con 96 stalli ogni 1000 abitanti, è l’unica a fare la differenza. Altri centri sono decisamente più indietro, con città come Napoli e Padova lontane dai livelli di efficienza richiesti. La sicurezza, poi, rimane un tema trascurato. Nonostante l’aumento dei veicoli a due ruote, solo il 28% dei comuni ha priorità sulla protezione dei motociclisti. La domanda è: quanto ci vorrà prima che le istituzioni rispondano alle esigenze reali dei cittadini?

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